Un bell’Europeo

In un anno molto complicato, vista la sovrapposizione di Mondiali ed europei, la nostra nazionale esce da questi Europei con 11 medaglie (3 ori, 2 argenti e 6 bronzi), settimi nel medagliere per numeri di ori e quarti per numero di medaglie conquistate.

Non solo, la placing table, ossia la classifica dettata dalla somma dei tempi dei primi 8 classificati ci vede in terza posizione dietro a Gran Bretagna e Germania con 142,50 punti, davanti a Spagna, Polonia, Francia e Olanda portando a casa 34 finalisti..

Quindi il bilancio non può essere che positivo, rispetto a ciò che la struttura tecnica, intesa in senso largo, dai tecnici federali ai tecnici personali degli atleti, è riuscita a fare.

Le medaglie sono tutte belle, ma quella di ieri sera della staffetta femminile 4×100 è stata speciale. Abbiamo visto una staffetta ben amalgamata, con cambi perfetti (anche troppo il primo!), che è riuscita ad agguantare il bronzo. Una bella risposta ai detrattori di Filippo Di Mulo che dopo l’eliminazione della 4×100 maschile si erano subito scatenati. Veramente alcuni sono di memoria corta, altri cortissima, altri probabilmente in malafede.

ORO DAI 100 AI 10.000
MARCELL JACOBS 100 METRI, reduce da una stagione cominciata in modo eccellente (Campione del mondo indoor), da Nairobi in poi ha subito degli stop and go che avrebbero distrutto fisicamente e psicologicamente chiunque. Vince i 100 in 9″95 con taping italico.

Un fenomeno e già lo sapevamo.
GIANMARCO TAMBERI SALTO IN ALTO reduce anche lui da una stagione post olimpica dove va ad inventarsi un bronzo mondiale indoor, va sulle montagne russe da 2,20 a 2,33, prestazioni altalenanti, litigi con il padre, alla fine ai mondiali sfiora il bronzo e qui, in una situazione complessa, con freddo, pioggia e vento, si conferma un “animale” da gara.
YEMAN CRIPPA 10.000 METRI In una gara dove poteva fare qualsiasi cosa, dallo staccare tutti, all’aspettare gli ultimi 100 metri per fare la volata, sceglie di far passare dei brutti momenti agli spettatori appassionati di atletica cardiopatici lasciando andare il norvegese Mezngi e partire agli ultimi 300 per recuperarlo a 50 metri dalla fine. Lui lo sapeva che ce l’avrebbe fatta, noi lo speravamo, ma il patema d’animo lo abbiamo vissuto lo stesso.

ARGENTO
AHMED ABDELWAHED 3000 SIEPI conquista un argento importante, alla sua prima medaglia internazionale, battuto solo dal finlandese Raitanen. Alcuni ritengono un Oro perso, ma io credo che la crescita degli atleti possa arrivare con una esplosione oppure con una certa gradualità.
ANDREA DALLAVALLE SALTO TRIPLO Medaglia meritata, impossibile fare meglio, anche qui qualche ansia dovuta ai due nulli iniziali, poi sistema le cose con 16,81 e si prende l’argento con 17,04

BRONZO
MATTEO GIUPPONI MARCIA KM 35 Una medaglia inseguita da tanto tempo. La perseveranza è una qualità che alla fine paga sempre.
YEMAN CRIPPA 5000 METRI In una gara dominata da Ingebringtsen, prende la medaglia alla sua portata.
SARA FANTINI LANCIO DEL MARTELLO Le gare sono tutte diverse, prende un bronzo che potenzialmente poteva essere oro o argento, ma è giovane e deve vedere ciò che ha conquistato, non ciò che ipoteticamente ha perso.
OSAMA ZOGHLAMI 3000 SIEPI Sempre protagonista in gara, ottima qualifica, ha preso la medaglia che gli spettava.
FILIPPO TORTU 200 METRI Centra la medaglia individuale dopo la soddisfazione della vittoria olimpica in staffetta. Voleva fare di più, ma è un percorso di adattamento alla distanza che ha i suoi tempi. Ci si chiede solo perché non l’abbia cominciato dopo quel famoso 200 al Golden Gala del 2017.
4X100 DONNE ZAYEB DOSSO – DALIA KADDARI – ANNA BONGIORNI – ALESSIA PAVESE – GLORIA HOOPER Gara perfetta, cambi al limite ma scorrevoli, Pavese integrata senza problemi, secondo tempo di sempre. Brave, brave, brave.

PRIMATO ITALIANO
DARIO DESTER DECATHLON Grande primato dovuto soprattutto al grande miglioramento nei lanci. Se continua con questa progressione, potrà divertirsi a Parigi 2024.

PRIMATI PERSONALI
SIMONE BARONTINI 800 M, PIETRO ARESE 1500 M, PIETRO RIVA10.000 M. Vanno in finale e ottengono il PB, il massimo che si possa sperare in una competizione internazionale.
CHITURU ALI 100 M, EMMANUEL IHEMEJE TRIPLO Ottengono il personale nelle qualifiche ed entrano in finale. Peccato per Emmanuel che con il suo risultato (17,20) sarebbe stato argento.
MATTEO GIUPPONI, FEDERICA CURIAZZI 35 KM DI MARCIA Distanza giovane, Giupponi è in medaglia e la Curiazzi si migliora nell’occasione più importante.

LA CONFERENZA STAMPA DI CHIUSURA
Abbiamo superato l’esame ma non con il massimo dei voti. Così chiosa ANTONIO LA TORRE il DT della nostra nazionale. Non abbiamo raggiunto i risultati di Spalato 1990 come avevo sperato, ma siamo contenti, dice STEFANO MEI.
Una cosa l’abbiamo capita: il presidente non si intromette nel settore tecnico. (L’ha detto almeno tre volte). Ora questa ripetuta affermazione, farebbe piacere a molti allenatori di calcio nostrani, sempre sottoposti alle forche caudine dei vari presidenti delle società di calcio. In questo caso, che pure è lodevole, si ha la sensazione di una sorta di presa di distanza. Impressione sbagliata, come è stato risposto a Gaia Piccardi. Magari basta dirlo una volta senza riproporlo troppo.

WALTER BRAMBILLA di TUTTOSPORT chiede perché altri atleti fanno più gare mentre i nostri non potevano fare le qualificazioni della 4×100 e altre gare (chiaro riferimento a Tortu e a Desalu)
Risposta Mei: Non lo so, non mi occupo delle questioni tecniche si vede che gli altri sono più bravi
Risposta di La Torre: Andatevi a vedere la fine di Gulyev (atleta turco ritirato x infortunio nella finale dei 200, ma non aveva corso la 4×100 la mattina)

EMANUELA AUDISIO di Repubblica chiede perché ci si è messo 11 ore per fare un comunicato dopo la rinuncia di Jacobs e l’esclusione della 4×100 dalla finale.
Risposta Mei: C’erano le gare, volevo capire bene cosa era successo, ho fatto una riunione, poi sono ricominciate le gare… Emanuela, si vede che non siamo bravi come te… (mai dire una cosa del genere ad un giornalista…)

GAIA PICCARDI del CORRIERE DELLA SERA si chiede perché dopo questo bell’europeo ho la sensazione che ci sia una distanza, una freddezza, tra la dirigenza ed il settore tecnico?
Risposta: sensazione sbagliata. Capisco che quando va tutto bene voi dovete trovare i problemi… (anche qui, mai dire una cosa del genere ai giornalisti…)

EMANUELA AUDISIO ribatte: noi siamo giornalisti, non tifosi!

GIULIA ZONCA de LA STAMPA chiede se il settore medico era d’accordo a far correre a Jacobs la semifinale della staffetta.
Risposta Mei: Aveva solo un affaticamento, un piccolo edema, anche loro avrebbero preferito un giorno in più di riposo, ma lui stava bene.

Abbiamo finito di vedere la conferenza stampa e francamente avevamo la sensazione che non ci fossero problemi…
Due annotazioni: a Spalato 1990 erano presenti sia la Germania Est (34 medaglie, insieme alla Germania Ovest addirittura 41) e Unione Sovietica (21 medaglie).
Sulla 4×100 perché non poteva correre Desalu? Nessuno lo ha chiesto…

I GIORNALI ALL’INDOMANI
Sulla Gazzetta, la Stampa e il Secolo XIX escono articoli con l’intervista a Paolo Camossi, allenatore di Jacobs.
Apriti cielo.
Non ci si comporta così, mi sento tradito, io avevo detto che non doveva correre, hanno approfittato della generosità di Marcell…..

QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DELLA 4X100…
…alle prossime puntate.