Tra l’asfalto e il sogno, la corsa come via di fuga e rinascita

L’allenamento quotidiano di corsa può essere più di una semplice attività fisica; per molti, rappresenta un rituale che demarca una separazione tra il mondo degli impegni quotidiani e uno spazio personale dedicato al benessere fisico ed emotivo.

Indossare il completino preferito e prepararsi mentalmente per andare a correre crea un senso di transizione verso un’identità temporaneamente diversa, quella dell’atleta amatoriale che si dedica al proprio sport preferito.

Questo momento può diventare un’ancora di salvezza in un mare di responsabilità e stress quotidiano.

La corsa è spesso associata a “l’effetto runner’s high”, che può portare a un miglioramento dell’umore e alla riduzione dello stress.

Uno stato di benessere che può aiutare a migliorare la capacità di affrontare le sfide quotidiane con maggiore equilibrio e positività.

Dal punto di vista relazionale, praticare uno sport amatoriale può creare una sensazione di appartenenza a una comunità di individui con interessi simili.

Anche se si corre da soli, la condivisione di percorsi, tempi, sfide e successi con altri, sia online sia di persona, aumenta la connessione sociale. Questo senso di appartenenza può essere particolarmente significativo in un mondo dove le relazioni professionali spesso prevalgono su quelle personali e dove le pressioni lavorative possono isolare gli individui.

Per chi lavora in ufficio e vive un ritmo di vita quotidiano frenetico, dedicarsi alla corsa può anche offrire una prospettiva diversa sulle proprie capacità e limiti.

Mentre l’ambiente lavorativo spesso valuta le persone in base alle prestazioni intellettuali o alla produttività, la corsa pone l’accento sulle capacità fisiche e sulla determinazione personale. Questo spostamento di focus aiuta a costruire un’autoefficacia e a riconoscere il valore del proprio impegno e della propria perseveranza, indipendentemente dai risultati professionali.

L’allenamento quotidiano offre un’opportunità per sperimentare una trasformazione temporanea dell’identità, promuovendo il benessere emotivo e rafforzando le relazioni sociali.

Una pratica che aiuta a stabilire un equilibrio più sano tra le esigenze della vita lavorativa e l’importanza del benessere personale, creando un ponte tra due mondi che, in superficie, possono sembrare distanti ma che, in realtà, contribuiscono entrambi alla costruzione di un sé più completo e realizzato.

Buone corse in questi giorni di festa.

 

 

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso