The Thin Wall

Da qualche giorno mi frulla per la testa una canzone degli Ultravox “The Thin Wall” (Il muro sottile). Un pezzo dei primissimi anni ’80 (che, tra l’altro, posseggo nel formato 45 giri). Il brano è stato registrato in Germania (Ovest) e, questo, offre una evidente chiave interpretativa circa il “muro” al quale si riferisse l’autore (che, poi, era tutt’altro che sottile, come sanno tutti quelli che non sono riusciti a valicarlo senza lasciarci la pelle).

Anche noi abbiamo avuto esperienze dirette di “muri” (o “pareti”) sottili. Erano quelle che, nell’infanzia, si ergevano quale baluardo alla nostra conoscenza di qualcosa che ci era sottratta (i genitori che confabulano e non vogliono farsi sentire; i vicini di casa…). Nella dimensione di podisti, il muro sottile credo che possa essere uno solo: il superamento del nostro limite. Da una parte c’è il consueto; dall’altra la nuova dimensione.

Per qualcuno il “muro” è costituito da personal best. C’è un momento – e so che sapete bene di cosa parlo – in cui, almeno a livello teorico-temporale, potete migliorare il vostro miglior tempo. Ma il muro è davvero sottile perché non ci sono alternative: o di qua, o di là. Bastavano pochi secondi e, invece, no. Per questa volta registriamo l’insuccesso. Pronti a rammaricare la sosta troppo lunga al ristoro, oppure la partenza troppo arretrati o, ancora …

Meno “sottile” mi sembra – ma potrei sbagliare – il muro tra la mezza maratona e tra la maratona e l’ultramaratona. Nel primo caso abbiamo scoperto come se la Mezza non è il doppio dei 10K, ancora meno la Maratona è costituita dalla somma di due Mezze. Matematicamente è sicuramente così ma la distanza, per il podista, non è un semplice calcolo algebrico (e metrico). Se così fosse, il nostro Jacobs correrebbe i 10K in poco più di 16 minuti, la Mezza in 34 minuti, e così via.

Più arduo il passaggio dalla maratona all’ultra. La 58K del Trasimeno è qualcosa di molto differente del continuare a correre dopo i 42K e spicci.

Una parete sottile ci divide. Occorre abbatterla, e vedere cosa c’è dietro.

E quelli che sogghignano svaniranno e moriranno / E quelli che ridono cadranno sicuramente / E quelli che sanno sentiranno sempre le spalle contro il muro sottile / E quelli che aspettano non aspetteranno più / Contro il muro sottile (Ultravox, The Thin Wall, 1981)

Mr Farronato
Mr. Farronato Podista e scrittore. La corsa mi serve per superare i limiti dell’ordinario mentre, scrivendo, supero quelli dello straordinario. Potete trovarmi – sotto falso nome – nelle gare della nostra bella capitale e, soprattutto, alle maratone. La corsa è la soglia del crepuscolo che si affaccia su un mondo diverso.