Questa volta abbiamo scelto la Sarnico Lovere, sul magnifico Lago d’Iseo, grazie a Roberto, nativo della zona ma romano d’adozione. È incredibile come il nostro Paese riesca a essere una continua scoperta.
Paesaggi mozzafiato rendono più che giustificato affrontare un percorso di circa 25 km, quasi interamente pianeggiante e completamente su asfalto.
Abbiamo deciso di pernottare a Lovere, vicino alla zona di arrivo. La mattina della gara, una serie di navette ci ha trasportati comodamente alla partenza, dove ci hanno accolto con tè caldo e biscotti nella palestra di Sarnico.
Un’organizzazione impeccabile: ci ha permesso di restare al caldo e all’asciutto (pioveva) e di usufruire comodamente di spogliatoi e bagni.
La gara è piuttosto veloce, salvo il classico rallentamento del primo tratto dopo la partenza.
Prima del countdown, lo speaker ci ha invitati a non concentrarci solo sulla corsa, ma ad alzare lo sguardo e godere dello spettacolo intorno a noi. Aveva assolutamente ragione.
Superato il primo chilometro, un po’ più lento, la corsa trova naturalmente il suo ritmo.
Il lago non ci ha mai abbandonato: guardarsi intorno era un piacere continuo.
La natura circostante, con le gallerie scavate nella roccia, le montagne che si tuffano nell’acqua e i paesini incantati che accarezzano le rive calme del lago — increspato solo dal passaggio dei battelli — rendeva ogni chilometro più leggero.
Anche per chi, come me in questa occasione, non aveva avuto una preparazione ottimale.
Esprimere a parole l’emozione e la gratitudine che provo ogni volta che posso vivere tanta bellezza correndo, per me è sempre difficile.
Ogni tentativo risulta inevitabilmente riduttivo, come cercare di catturare in una fotografia un panorama che, semplicemente, non riesce a stare dentro un’immagine.
Il consiglio è semplice: andate a correrla.
E se potete, concedetevi almeno un giorno in più per esplorare la zona… attraversando il lago in battello.
