Forse avete già sentito l’espressione “Twin City”, o forse no.
Per “Gemello” di una città si intende il suo “corrispettivo” costituito dalla completa digitalizzazione di tutte componenti del tessuto urbano. L’argomento è piuttosto complesso perché la “memorizzazione” non prevede solo la “ricostruzione” tridimensionale della città ma anche la possibilità di governarla attraverso un capillare sistema di sensori. In altre e più semplici parole, attraverso il cloud mi trovo rappresentata tutta la città e potrei “manovrarla”, in ogni suo aspetto, da “remoto”.
Chiaramente, al di là dell’enfasi filo-tecnologica, non è uno scherzo sia dal punto di vista tecnico che da quello economico. Se volessimo applicarla alla nostra bella Capitale si avrebbe un problemino costituito da 5 milioni e mezzo di metri quadri di superficie che vanno scansionati rispetto a tutto ciò che c’è sopra ed a tutto ciò che c’è sotto, ossia petabyte di informazioni. Se volete saperne di più, il buon Silvioli vi può consigliare uno studio che, con dovizia di particolari, vi racconta il mondo che verrà, se troviamo un Elon qualsiasi disposto – filantropicamente – a finanziarne la realizzazione.
Quanto detto, deve avere un fine, oltre a quello di raccontarvi qualcosa che, forse, non conoscevate se non per le fesserie diffuse dai giornali.
Il ‘pezzo’ è nato con il proposito di “regalare” una idea agli organizzatori della prossima maratona di Roma. Ebbene, mi interrogavo se il chip che serve a capire se tagliamo il percorso o meno, non possa servire anche per “scansionare” cosa fanno, durante la maratona, i podisti che vi partecipano.
Chiaramente, tutto questo voyeurismo tecnologico deve avere un senso fattivo. Il senso è quello, prima ancora della partenza, di individuare tutte le “variabili” di cosa-fanno-e-dove i partecipanti, in modo: a) raccontare delle interessanti notizie in diretta e b) poter predisporre la prossima edizione con una conoscenza ‘esatta’ di quello che succede a Roma ed ai podisti.
Questo tipo di informazioni, opportunamente aggregate (non è un problema di privacy, dato che vi è una base giuridica di tipo contrattuale), costituiscono un interessante “dietro le quinte”, con una ricchiezza conoscitiva per nulla disprezzabile (quella che, i ben parlanti, indicano come asset). Non scendo nei dettagli, perché regalo solo l’idea, ma per il suo svolgimento mi aspetto di essere lautamente retribuito (altrimenti, perché ho studiato queste materie?).
Intanto, la Maratona di Roma potrebbe essere la prima Digital Marathon al mondo, tanto per fare capire che, mentre altrove scendevano a fatica dagli alberi per assumere la posizione eretta, nella capitale si andava a prostitute nelle terme riscaldate e si costruiva il Colosseo, in soli cinque anni, solo per farci le battaglie navali.
Sulla corsa, al contrario, sembriamo proprio quelli che arrivano giusto poco prima dell’autombulanza. Invertiamo la tendenza?