Podcast: la Storia di Simone

Oggi vi raccontiamo una storia di impegno fisico e forza d’animo, una vicenda dove lo sport e la capacità di professionisti della fisiatria e della preparazione atletica hanno fatto un lavoro dal valore umanamente prezioso.

È la storia di Simone, un ragazzo che è stato in grado di sopportare con serenità e poca rassegnazione dolori fisici importanti causati da un incidente in moto che gli ha cambiato la vita.

Questa è la vicenda di una famiglia, ma sarebbe il caso di dire di una comunità intera, che si è stretta e ha reagito per alleviare le sofferenze e capire come far tornare Simone a una vita normale.

Lo scontro violento in moto contro un’automobile ha segnato l’inizio di un lungo e tortuoso percorso, caratterizzato da cure importanti e sfide fisiche e psicologiche che avrebbero messo alla prova anche i più forti. Ma non è solo una storia di difficoltà, ma anche di speranza e determinazione. Un viaggio che dimostra come, anche nei momenti più bui, si possa trovare la forza per risalire la china da un fondo buio e complicato.

La mamma di Simone, una donna forte e determinata si è impegnata quotidianamente infondendo amore e premura famigliare e si è affidata al gruppo di medici dell’ospedale Gemelli di Roma i quali con cure adeguate, interventi importanti sono stati in grado di salvare le funzioni neurologiche di Simone…

La mamma di Simone

Ma tutto questo non è bastato, Simone aveva 20 anni quel tragico giorno che segnò l’inizio di tutto. Non si trattava solo di ferite fisiche, ma anche di un impatto psicologico che ha scardinato lo studio, le relazioni, le certezze di chi aveva davanti una strada larga e piena di opportunità.

Quando Simone arrivò da Francesco Sammarco, Fisioterapista specializzato in Terapia Manuale presso Ospedale San Pietro FbF Roma, si rese conto che i problemi di Simone non si limitavano a quelli ortopedici e neurologici periferici. Aveva subito anche un’embolia che gli aveva causato danni cerebrali. Sebbene questi non avessero compromesso al 100% la sua capacità motoria, influivano sul suo coefficiente di apprendimento e sulla velocità di elaborazione dei pensieri.

Immaginate di essere nel pieno della crescita che solo a 20 anni puoi vivere, amici, università, sport e voglia di stare in mezzo alla gente e a un certo punto tutto questo si interrompe bruscamente.

 “I medici mi avevano detto che una vita del tutto normale mi era preclusa. Era devastante sentirlo. Ma io non potevo e non volevo arrendermi.”

Inizia così insieme Francesco Sammarco un piano di trattamento neuro-riabilitativo e osteopatico, con l’obiettivo di recuperare gli squilibri che impedivano lo sviluppo di una funzione corretta. Simone iniziò a lavorare duramente, giorno dopo giorno, per migliorare la sua postura e la coordinazione.

“L’idea di farlo palleggiare con un pallone da basket fu geniale. Da lì partimmo con piccoli circuiti, cambi di direzione e andature. Contro ogni aspettativa, Simone cominciò ad allenarsi sul campo di atletica. Era incredibile vedere i suoi progressi.”

Il percorso di Simone non si fermò al miglioramento fisico. Fu fondamentale anche lavorare sulla sua sfera sociale, stimolandolo a reintegrarsi in un contesto di amicizia, a nutrire l’interesse per lo studio, il lavoro e lo sport.

Oggi, Simone vive una vita quasi normale. Ha ancora qualche piccolo deficit, ma può frequentare una palestra, avere amici e pensare a un futuro lavorativo con meno limiti. La sua storia è una testimonianza di come un approccio multidisciplinare e la fusione di diverse competenze riabilitative possano fare la differenza.

Non dobbiamo lasciare nessuno indietro, né nascondere le disabilità o i problemi. Non è rassegnazione, anzi,  è capacità di saper reagire alle avversità, adeguarsi, non chiudersi in noi stessi. Perché essere forti significa anche saper farsi aiutare, perché insieme agli altri, con l’aiuto anche di quello strumento fenomenale che è lo sport, possiamo trovare e ritrovare la nostra strada, possiamo stare bene

Perché la verità è, che ciò che conta più di tutto, e spesso lo dimentichiamo, è stare bene.

 

 

 

 

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso