Il nostro weekend è stato all’insegna di un perfetto binomio tra sport e cultura, grazie alla partecipazione alla 25ª edizione della Maratonina Città di Arezzo.
Questa competizione, una mezza maratona di 21 km su percorso omologato WA, è ormai una tradizione consolidata grazie all’organizzazione della U.P. Policiano, che ha saputo creare un tracciato piatto e veloce.
Con i suoi tre giri cittadini, la gara ha permesso al pubblico di assistere al passaggio degli atleti in vari punti della città, culminando nella suggestiva Piazza Guido Monaco, animata dall’entusiasmo degli spettatori.
Prima di giungere ad Arezzo, però, abbiamo scelto di fare tappa a Sansepolcro, una perla medievale situata a circa 40 km dal capoluogo.
La decisione di visitare questo borgo è nata dal desiderio di ammirare uno dei capolavori più celebri di Piero della Francesca, maestro rinascimentale e massimo rappresentante dell’arte italiana. Sansepolcro, con il suo centro storico ricco di vicende secolari, è stato infatti modellato da una storia complessa di conflitti, terremoti e battaglie civili, ma ha saputo preservare il proprio fascino autentico e un legame profondo con il suo più illustre concittadino, noto al mondo come “Pietro dal Borgo”.
Alla scoperta di Piero della Francesca: L’incanto de “La Resurrezione”
La nostra visita al Museo Civico di Sansepolcro è stata motivata dal desiderio di ammirare “La Resurrezione”, uno dei capolavori assoluti di Piero della Francesca, realizzato tra il 1450 e il 1463.
Quest’affresco, imponente nella sua dimensione (225×200 cm), è celebre per la straordinaria capacità di trasmettere una sensazione di maestosità quasi ultraterrena. Descritta per la prima volta da viaggiatori inglesi nel XIX secolo, l’opera fu lodata dallo storico Austen Henry Layard, che la definì come “terrificante e non terrena” per l’espressione fissa e maestosa del Cristo risorto.
L’ammirazione per “La Resurrezione” raggiunse il suo apice con Aldous Huxley, il celebre scrittore britannico che considerava questo affresco come “la più bella pittura del mondo”. Proprio la sua descrizione appassionata salvò Sansepolcro dalla distruzione durante la Seconda guerra mondiale: il capitano britannico Anthony Clarke, pronto a ordinare il bombardamento della città, ricordò le parole di Huxley e decise di fermare il cannoneggiamento, salvando così il prezioso patrimonio artistico.
L’esperienza della Maratonina di Arezzo, un evento in cui il fascino storico della città si unisce alla competizione sportiva, ha reso il nostro weekend davvero bello.
Unendo alla gara podistica la visita a Sansepolcro, Castiglion Fiorentino e Cortona abbiamo potuto vivere due giorni tra arte e storia, riscoprendo un patrimonio culturale che continua a incantare per la sua unicità e la sua bellezza senza tempo.