Macron, prima di sgomberare dall’Eliseo, ha fatto il miracolo. L’acqua della Senna, letale anche per i simpatici protagonisti di Ratatouille, da più di 100 anni non consente la balneazione e, neppure avvicinarsi più di tanto, è diventata improvvisamente potabile.
Dopo un primo rinvio di prammatica, si è pertanto disputata la gara di Triathlon perché, di fronte al sogno Olimpico, ogni considerazione ragionevole deve essere lasciata fuori (E’ politica, bellezza!). Si tratta, infatti, di un periodo “speciale” nel quale non valgono le regole ordinarie. Sicché una transgender (donna ad ogni effetto) non la fanno partecipare tra le donne mentre una altra transgender (uomo ad ogni effetto) la fanno pugilare contro donne. Cose così. Ma, senza troppo polemizzare, torniamo a noi.
Il triatleta canadese Tyler Mislawchuk ha dichiarato che l’acqua della Senna sembra tutto tranne che Sprite e, solo tra qualche giorno, saprà quanti minuti di vita ancora gli restano. Queste affermazioni, di mero colore, sono però destituite di ogni fondamento per via di un “dietro le quinte” ignoto ai più, di cui pare giusto rendervi partecipi.
Nonostante la ben nota acredine che ci divide dai cugini d’oltralpe (a noi, semmai, piacciono le cugine), il miracolo è stato reso possibile dalla collaborazione offerta prontamente – a patto che non si sappia – dalla nostra Giorgia, in Cina per costruirsi un alibi a prova di bomba.
L’acqua della Senna, per tutta la durata della gara, è stata sapientemente miscelata con l’acqua del “nostro” Biondo Tevere – arrivata con un volo charter – che, com’è risaputo, permette in tutta sicurezza la balneazione delle nostre longilinee chiaviche romane. Del resto, ogni capodanno, Mr. Ok (tra l’altro, un nostro beneamato collega podista) si tuffa nel fiume da una ventina d’anni, senza successivi ricoveri dal gastroenterologo.
Duri come il duralluminio, i nostri batteri hanno fatto scempio di quelli franzosi, vezzosi ma incapaci di contrastare la “cattiveria” dei nostri autarchici vibrioni (Escherichia italica), ristabilendo quel dominio sull’acqua proprio dei romani, anche se non sapevano nuotare. A quel tempo, si ricorderà, i Galli finivano arrostiti sullo spiedo.
Il primo progetto prevedeva di utilizzare l’acqua siciliana dop che, oltre al sale marino integrale, contiene krill ed altri gamberetti che ne consentono il consumo senza neppure il passaggio attraverso un filtrino a maglie larghe. Purtroppo, a causa di una vendita eccessiva (la vulgata parla di siccità), il ministro Lollobrigida è stato costretto a decretare un periodo di “fermo biologico”. E, quindi, è entrato in campo il suddetto “piano b” (“lato b” per Macron).
I triatleti, per fare scena, raccontano, al contrario, di vistosi malesseri, frutto, probabilmente, di una alimentazione troppo ricca di burro e di salse. Tra qualche tempo sarà a tutti evidente che è stata solo una strategia pubblicitaria e che la Senna non c’entra un bel niente.
Ancora una volta, la superiorità tricolore è un dato di fatto. Attendiamo le medaglie. Ancora più meritate.