Io ci provo a mangiare bene, a dormire tanto e ad allenarmi quando si deve per poter migliorare un po’.
Poi, però, succede che dormo quando si deve, mangio tanto e mi alleno come mi pare.
Diciamo che, se cambio l’associazione degli ordini, il risultato non è esattamente lo stesso. È matematico.
Allora mi impegno nel voler vivere le giornate secondo uno schema programmato su carta.
Proteine, carboidrati e grassi li assumo a mio vantaggio, nelle percentuali previste da tutte le diete del mondo. Ma duro poco.
Leggo articoli, ascolto podcast, chiamo amici, pago professionisti, vedo serie, leggo libri, seguo recensioni, spendo soldi. Il tutto per poter essere impegnato, colto, aggiornato e spensieratamente vicino a un risultato fisico motorio accettabile.
Chi vive con me non esprime giudizi, osserva a distanza e conosce il risultato già prima di me.
Come dicevo io ci provo a mangiare bene, a dormire meglio e ad allenarmi quando si deve, perché “lo sport è disciplina” mi hanno sempre detto, poi però succede che ti invitano a fare serata per le prossime 60 sere e tu, che vuoi più bene al prossimo prima ancora che a te stesso, vai a fare serata sempre.
La vita di chi pratica uno sport amatoriale è fatta anche di concessioni, e tu le accogli tutte pur di non soffrire troppo.
Di conseguenza servirà una vita intera per imparare a correre veloce, pedalare forte in salita e spassarsela bene nell’acqua.
Pertanto, se è vero che la vita è ciò che ci accade quando siamo intenti a fare altro, non ci resta che continuare a scombinare l’ordine delle nostre passioni per goderci ogni passo accanto a chi ci vuole bene, anche andando più piano.