La sopravvivenza podistica urbana

La sopravvivenza podistica urbana è un approccio di vita del runner di città necessario al fine di correre in sicurezza tra le strade dei centri urbani.

Il metodo viene messo in pratica durante gli allenamenti svolti a orari spesso improbabili: nelle albe incerte e fredde o durante le pause pranzo lontane dal centro o anche al buio di serate di periferie umide e stanche.

Correre nella giungla di città non è facile, agli occhi degli “altri” sei un alieno mentre orbiti in quartieri disegnati a misura d’automobile.

Le bike line, le ciclabili gli spazi dove poter correre creati in questi anni sono presi d’assalto da qualsiasi intralcio con macchine onnipresenti dove correrci non è facile.

I marciapiedi, dove dovremmo sentirci protetti dalle auto, sono spesso in condizioni disastrati per il fondo immancabilmente sconnesso e pieno di buche, per cui l’appoggio del piede non è sempre perfetto con il rischio di una caduta.

L’alternativa è quella di correre sul ciglio della strada, visto che l’asfalto viene rifatto con una frequenza maggiore rispetto ai marciapiedi stessi.

Facciamo le ripetute sul margine di strada che sta tra le auto in sosta e quelle che sfrecciano incuranti di chi la città la sopravvive anche facendo sport.

Spesso all’alba, quando tutto tace, puoi corrervi, ma se la tabella prevede un lavoro più lungo del solito ti ritrovi con il quartiere che grida e corre più di te, impreca di arrivare a destinazione, proprio come te sull’ultimo mille a 4’05 a km…

La sopravvivenza podistica urbana ti aiuta a correre in sicurezza, attiva campanelli d’allarme a ridosso di garage, incroci pericolosi e parchi desolati.

Ti insegna a riconoscere i tuoi simili, li vedi sull’altro lato della strada, sempre alla stessa ora e grazie a questo approccio emulativo diventate presenze reciprocamente rassicuranti.

Il metodo assunto a protezione delle nostre corse in città purtroppo ma non ti difende da tutto il male dei centri abitati. C’è un pericolo che è invisibile e che non avvisa prima di arrivare, non fa rumore, ed è ovunque, e stiamo parlando dell’aria delle nostre città.

Situazioni di intere aree italiane tra le peggiori al mondo, precedute solo da realtà come Chengdu in Cina e da Dacca in Bangladesh, superando perfino Delhi.

Non sappiamo come fare per contrastare questo nemico silente, l’unica via di uscita è correre la mattina presto, evitare le ore in cui il traffico si impossessa delle grandi arterie di comunicazione e si annoda tra le strade dei quartieri di periferia.

La sopravvivenza podistica urbana vuole dire capacità di adattamento, flessibilità sportiva ed esempio di volersi riprendere gli spazi di città assediati da tutto tranne che dalle attività sportive come la corsa.

 

 

 

 

 

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso