L’idea di un articolo sulla Podistica Solidarietà è nata per raccontare un momento complesso per le tantissime A.S.D. in Italia.
Conoscere la storia e il modus operandi di un gruppo come la Podistica è utile a capire come superare questa fase di distanziamento sociale nella gestione di una realtà sportiva.
Le squadre di running in Italia, orfane ormai da febbraio di competizioni su strada, avendo nell’associazionismo le proprie radici, soffrono uno scollamento nella compagine societaria.
La Podistica Solidarietà è un dei gruppi sportivi di podismo più grandi del paese. Punto di riferimento per molti.
Conta oggi 1500 atleti, suddivisi tra Corsa che raccoglie la maggioranza degli iscritti, Triathlon e Ciclismo.
Abbiamo incontrato Pino Coccia, il loro Presidente, per farci raccontare come è cambiato l’impegno della squadra verso le tante realtà sociali da loro sostenute.
Nella mission della A.S.D. e nella sua denominazione sociale c’è la parola Solidarietà che rappresenta il fulcro attorno al quale girano le tantissime gare a cui prendono parte in tutta Italia.
Nello Statuto della squadra, all’articolo due, è scritto che “L’associazione è apolitica e aconfessionale, si ispira ai principi della partecipazione democratica e intende, con la pratica sportiva, diffondere e promuovere il concetto morale e sociale della solidarietà e del volontariato.”
E’ quel vincolo di promozione della solidarietà che l’ha resa grande e a cui la Podistica ottempera attraverso la raccolta del ricavato delle vittorie nelle gare, vincite ottenute come numero maggiore di partecipanti alle manifestazioni, e la relativa donazione del tutto in beneficenza.
Le entrate dai premi di squadra (come sono definiti sui regolamenti delle gare) i quali vi garantivano la parte economica della solidarietà, senza più manifestazioni, sono state del tutto azzerate, come le avete ammortizzate, ci sono state altre forme di raccolta fondi in seno al gruppo?
La squadra non ha mai perso la speranza, si è compattata e da veri maratoneti ha tirato fuori il cuore e l’anima per affrontare questo momento assurdo. Io non voglio essere negativo, usciremo fuori da questo tunnel, ma di certo la situazione che abbiamo vissuto durante il lockdown ci ha messo a dura prova. Ma è durante le crisi che chi corre sa reagire e lo abbiamo fatto creando un gruppo di persone che si è messo a disposizione in mille modi.
Senza gare il modo per ottenere fondi da destinare agli aiuti e per la nostra gestione si è moltiplicato con forza, costanza e determinazione, grazie a molti soci, l’attività di raccolta fondo non si è fermata. Basti pensare che 280 Soci, hanno effettuato versamenti plurimi alla Podistica per intervenire e aiutare i più bisognosi.
A oggi abbiamo raccolto oltre 24.000 Euro uno sforzo eccezionale, non potrò mai ringraziare a sufficienza chi ha creduto in noi.
Quali sono state le aree d’intervento?
Innanzi tutto durante il lockdown abbiamo rivisto le priorità e ci siamo subito rivolti alle famiglie e persone che stavano vivendo importanti problemi economici comprese le associazioni bisognose anch’esse di un aiuto sotto forma di prodotti alimentari e altro. A Pasqua abbiamo dato come ogni anno il nostro contributo all’AIL, all’AISM, all’Ass. Ciccozzi, all’ass. Fibrosi Cistica acquistando uova di cioccolata e altri gadget che sono stati donati a tantissimi atleti.
Nessuno è rimasto indietro in questa gara di solidarietà…
Certo abbiamo fatto il possibile e oltre. Con oltre 200 interventi presso altrettante famiglie e parrocchie, al fianco della Comunità di S.Egidio e alla Caritas con la costante presenza di nostri atleti presso la Mensa di Colle Oppio. Abbiamo collaborato con l’Aism per portare a domicilio medicine ai malati di Sclerosi Multipla e attualmente stiamo collaborando con Emergency di Gino Strada per consegnare pacchi viveri a famiglie segnalate dal comune di Roma, ed è stato creato un altro Gruppo di Lavoro denominato EMERGENCY PROGETTO NESSUNO E’ SOLO al quale hanno aderito numerosi orange che stanno operando anche nel mese di agosto nonostante le vacanze e il gran caldo.
Anche la parte podistica del gruppo è stata in qualche modo alimentata da nuovi impegni dopo il 18 maggio?
Per tenere vivo lo spirito orange abbiamo pensato di avviare un’edizione SPECIALE del nostro “CRITERIUM ESTIVO”. A partire da domenica 14 giugno e per le successive 15 domeniche abbiamo inserito sul nostro calendario delle “Gare Virtuali” dalla distanza crescente: dai 3 km del primo appuntamento ai 10 km dell’ultimo.
Ogni settimana la distanza aumenta di 500 metri, in modo da essere in qualche modo accompagnati gradualmente verso una ripresa di forma ottimale per la fine dell’estate, ovvero alla disputa dell’ultima gara virtuale in programma per il 20 settembre. Desideriamo che questa iniziativa sia presa come un gioco da vivere insieme per allontanare le paure dello stress da covid e dai problemi che la vita quotidianamente ci pone davanti. Non è nulla di strettamente agonistico.
Ci aspetta un autunno senza gare, orfani ormai da tempo delle domeniche sotto il gazebo della squadra in zona partenza, in questo contesto come si fa a “fare gruppo?”
Da febbraio scorso ho capito che il nostro mondo sarebbe cambiato radicalmente in particolare, per la parte relazionale, ancora oggi continuiamo a dire ai nostri ragazzi che il distanziamento sociale è la miglior difesa contro un virus assurdo. Non abbiamo più fatto allenamenti di gruppo e continuiamo a scrivere comunicati in cui ricordiamo dell’importanza di non andare ai campi di allenamento e correre se non strettamente necessario e di usare la strada e se possibile da soli. Se tutti faremo così torneranno anche le nostre domeniche con i gazebo delle tante squadre romane e non solo.
Il sito della Podistica Solidarietà è uno tra i più letti da sempre ed è bello perché traspare il coinvolgimento di tutti in questo periodo storico e le parole di un loro atleta fanno riflettere:
Orange noi ce la mettiamo tutta, aiutateci anche voi, viviamo un momento terribile mai vissuto, assurdo per quello che sta accadendo, impegniamoci nel nostro piccolo a rispettare le regole e a non farci rinchiudere di nuovo in casa.
Forza ragazzi seguiamo il Vostro esempio.
Marco Raffaelli