Sabato io e Luca siamo andati a vedere la Roma. Lo avevamo deciso da più di un mese e immaginate come ha vissuto un tifoso come lui l’attesa fino al calcio di inizio di Roma Chievo.
Una serata calcisticamente perfetta. Una partita con tanti gol e un pubblico pieno di famiglie. Insomma il calcio come dovrebbe essere sempre.
Durante i 90 minuti Luca non si è perso un’azione, commentando a modo suo la vittoria per lui certa della squadra del cuore. Una fede che negli anni si è rafforzata. Una passione che lo aiuta a comunicare con molti.
Alla fine si è voluto regalare tutta la canzone di Antonello Venditti, ha ringraziato la sua Roma che te fa sentì importante anche se nun conto niente.
Braccia al cielo e la gioia negli occhi. Eravamo rimasti in pochi nel settore della Tevere, la sua incredulità è stata coinvolgente è così tra gli steward che passavano, i vigili del fuoco e gli ultimi tifosi ancora in uscita, tutti gli battevano il cinque, una pacca sulla spalla e grida di gioia… “forza Roma Daje !”
Grazie Roma, che ci fai vivere e sentire una persona nuova
Solo dopo quest’ultima strofa mi ha dato l’ok per tornare a casa.
“Che partita bellissima, andiamo a casa che lo devo raccontare a tutti”
Accanto a Luca c’erano due bambini, hanno visto in piedi e saltellanti tutta la partita, hanno gioito e gridato ad ognuno dei 4 gol. Hanno riso vedendo Luca sbracciarsi e alzare la sciarpa al cielo. Con le sue facce incredule e sorprendenti. Non hanno detto nulla, erano bambini allo stadio, come Luca con la sua sciarpa giallorossa, maglia e cappellino marcato AS Roma.
Perché il calcio è così ci fa sentire amici anche se non ci conosciamo
È passione allo stato puro e non la puoi capire se non entri in uno stadio.
Non puoi criticare se vedi un padre di famiglia imprecare e sfogarsi contro un muro solo perché l’arbitro ha fischiato un fallo per lui inesistente.
La sua sceneggiata non cambia l’esito, non lo ascolta nessuno, ma serve, eccome se serve.
La passione ti fa fare cose senza senso, ti fa correre da solo in salita verso la cima di una montagna, faticando come poche altre volte nella vita, ti fa nuotare, pedalare o solo svegliarti nel cuore della notte per andare a pesca.
Perché una passione batte forte in fondo al cuore e ci toglie il respiro. Ti fa vedere tutto più acceso, ti aiuta a comprendere meglio le “follie” di chi vive accanto a te.
Sa alimentare un dialogo non scritto fatto di manie e riti di un gruppo saldato da una forza intangibile.
Qualsiasi sarà la vostra passione vivetela come Luca, come quei due bambini accanto a lui e pure con le imprecazioni di quel padre di famiglia, eterno tifoso, certo che quando tornerà a casa starà meglio, avrà usato il suo canale come azione depurante e fortificante, come la tua corsa, la tua nuotata, il tuo spazio.
E fregatevene dei giudizi di chi non crede alla vostra pazzia perché tanto sarà sempre lei che che ci farà piangere abbracciarci ancora e ce farà campà sta vita a volte piena de problemi.
Grazie Luca