La forza terapeutica del ballo è come quando fai sport

Quando balli, muovi il corpo senza dover unire due punti nello spazio nel minor tempo possibile.

In una sequenza armonica di movenze ritmate e non finalizzate al raggiungimento di un traguardo, ti muovi per il piacere di seguire la musica facendola tua, liberamente.

Movimenti che, in misura maggiore o minore, facciamo fin da bambini. Il ritmo ci accompagna da sempre e, fin dalla tenera età, ci invita a muoverci spontaneamente.

Crescendo, però, alziamo muri di insicurezze e la spontaneità infantile si affievolisce.

Per molti, il ballo è una forma espressiva che può essere indolente, faticosa o persino rischiosa, poiché ci espone di fronte agli altri e, a volte, anche a noi stessi. William W. Purkey, professore emerito presso l’Università del North Carolina-Greensboro, autore e oratore, disse un giorno:

Balla come se nessuno stesse guardando, ama come se nessuno ti avesse mai ferito, canta come se nessuno stesse ascoltando, vivi come se il paradiso fosse sulla terra.

Purkey ci invita a lasciarsi andare, permettendo alla nostra energia di fluire liberamente, senza timidezza, con il solo desiderio di esprimersi. Pensandoci bene, quando corriamo e siamo allo stremo delle energie sull’ultimo chilometro, stiamo facendo esattamente la stessa cosa.

Ballare ha un’importanza significativa dal punto di vista psicologico nella vita di una persona, al pari dello sport.

Riduce lo stress e, con esso, i livelli di cortisolo, favorendo una sensazione di rilassamento e benessere generale. La musica e il movimento coordinato contribuiscono a liberare la mente dalle preoccupazioni quotidiane.

Come vi sentite dopo una corsa? Non è esattamente la stessa sensazione?

Ballare è un’attività fisica che rilascia endorfine, suscita emozioni positive grazie alla musica e all’espressione creativa. Imparare nuove coreografie e migliorare le proprie abilità di danza incrementa la fiducia in sé stessi e l’autostima. Superare le sfide e raggiungere obiettivi personali nel ballo è molto gratificante, proprio come tagliare il traguardo di una gara.

La gara di Sant’Ippolito a Fiumicino – foto di Gianfranco Bartolini

Seguire un corso di ballo, qualsiasi esso sia, offre opportunità di socializzazione e connessione con gli altri. Come quando partecipi a una gara con i tuoi amici o in una città che non conosci: fai gruppo, ti liberi dei freni inibitori. Entrambe le attività riducono il senso di isolamento e favoriscono la costruzione di relazioni positive.

Ballare è una forma di espressione che permette alle persone di comunicare emozioni e sentimenti attraverso il movimento. Fare sport riflette la nostra indole, che può essere sorniona, aggressiva, competitiva o altruista, e questi gesti possono essere terapeutici per chi trova difficile esprimere le proprie emozioni verbalmente.

Muovere il corpo a ritmo di musica richiede coordinazione, memoria e concentrazione, esattamente come nuotare, correre o saltare. Questi movimenti migliorano le funzioni cognitive e la memoria a lungo termine.

Quando sono in sala, davanti a un grande specchio, pronto per la lezione di ballo, sento crescere la consapevolezza del mio corpo e delle mie capacità fisiche. Consapevolmente, sto migliorando la postura, la coordinazione e l’equilibrio.

Dopo una giornata di lavoro, lasciarsi andare a ritmo di musica, fregandosene di chi ti guarda, superando l’iniziale impaccio, e facendo proprie le vibrazioni del ritmo ha un profondo impatto positivo sulla salute mentale e sul benessere psicologico.

Ballare promuove la felicità, la socializzazione, l’autostima e la consapevolezza emotiva, rendendola un’attività completa per il corpo e la mente, proprio come correre, nuotare e saltare fino al cielo.

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso