La noia delle faccende ripetute. Quando non se ne può più, si va a correre qualche chilometro defatigante.
Per dare aria al corpo ed al cervello. Solo che – ogni tanto – le ripetizioni ci perseguono: il già visto, il già sentito. Come un giorno che si ripropone sempre uguale e, alla fine, realizziamo che – a parte pochi dettagli – è lo stesso giorno.
Allora, mandiamo tutto all’aria. E diamo spazio alla costruzione di immagini.
La costruzione segue alcune regole di edilizia mentale che creo, dal nulla, appositamente per voi.
Anzitutto, l’immaginazione proustiana della memoria archetipa.
– Un cane che corre nel parco;
– un fiocco di neve che si scioglie sul palmo della mano;
– una pentola con l’acqua che bolle;
– un bimbo che gioca;
– un ruscello che scorre lento;
– una mosca che batte sul vetro;
– un tramonto;
– le rose nel vaso;
– un libro aperto.
Poi, l’immaginazione emozionale.
– Un mare in tempesta;
– una macchia sul vostro vestito preferito;
– i tuoni ed i fulmini di un forte temporale;
– un pneumatico tagliato per sfregio;
– le foglie che cadono da un albero, in autunno;
– un anziano seduto su una panchina;
– un urlo nella notte;
– un barattolo di miele che cade sul pavimento;
– la luce che manca, all’improvviso;
– un campo di papaveri mossi da una lieve brezza.
Infine, l’immaginazione non reale.
– Un sole che piange;
– una mela con le gambe;
– uno scimpanzé in pigiama;
– una cascata di cioccolato caldo;
– una casa appesa ad un filo;
– una bottiglia che parla;
– un elefante arancione;
– tante caramelle che ballano il twist.
Perché hai voglia di correre ogni mattina/Ma non corri mai
E magari, per una volta, cambiare strada
Perché ho voglia di uscire da questa mattina/E poi non esco mai
Se potessi tornare dove stavo prima/(Forse) non ci tornerei…
Mandare tutto all’aria
[Colonna sonora: M. Mengoni, ManDaRe TuTto All’aRIA (Cyber Extended Dance Mix)]