Il valore sociale del Cicloturismo

“Il cicloturismo è un modo di viaggiare economico che esce dai canoni e dai consueti itinerari del turismo di massa.”

Come sono belle e lineari le definizioni dei fenomeni sociali, riescono a far stare ognuno di noi nel proprio ambito comodamente, anche su un sellino di una bicicletta.

Siamo partiti sabato mattina per un viaggio in bicicletta a tappe.

Una bella scarrozzata con 4 amici su e giù per le strade bianche della Toscana.

La magia dell’Eroica deve molto del suo fascino alla polvere di queste strade della Toscana.

L’Eroica nasce nel 1997 a Gaiole in Chianti un piccolo borgo nella provincia di Siena.

Qui l’ideatore Giancarlo Brocci, diede il via alla prima edizione di un evento ciclistico ormai simbolo di un mondo di appassionati che vengono da tutto il mondo.

Noi siamo quelli che nell’industria del turismo sono definiti ciclisti praticanti, i cicloturisti.

Gente che vuole vedere il mondo da una prospettiva diversa e ad una velocità che nessun altro mezzo di trasporto ti consente di tenere per tanto tempo.

“Sono accumunati da una grande passione per la bicicletta come mezzo di trasporto e come stile di vita, e da una vivace curiosità per i luoghi sconosciuti al grande pubblico e da una grande adattabilità alle situazioni impreviste”

Che bello leggere le definizioni in rete.

Sono perfette per trovare soluzioni a problemi complessi.

Ma qui non stiamo parlando di situazioni inspiegabili, di tecnologie avanzate per battere il tempo e la concorrenza.

Pedalando è tutto più facile. Le vacanze da cicloturismo, anche solo per 3 giorni, attivano un processo che trascina con se tante piccole alternative e temi sociali nuovi.

Il cicloturista è attento all’ambiente, consuma il territorio dal punto di vista commerciale, scopre nuovi punti di osservazione, arriva dove il capestro auto-strada-benzina non potrà mai farti arrivare.

Ma l’aspetto più bello è saper gestire il tempo e lo spazio ad una velocità nuova.

Una relazione fisica che si inserisce in un quadro più vasto che può diventare parte di uno stile di vita nuovo e in aggiunta ai preesistenti e nel contempo migliorare tante macro aree del paese.

Valorizzazione del territorio, arte, paesaggi, cucina e comunità, l’impatto sarebbe a 360 gradi in cui ogni maglia della catena di trasmissione del processo resta attiva.

È un turismo partecipato, la fatica può essere gestita con biciclette di ogni tipo, dalle classiche muscolari alle elettriche.

I supporti informatici della rete aiutano a conoscere i percorsi già prima di intraprenderli.

Ma la cosa che più conta è ridare valore alle realtà sociali che vivono lungo le ciclovie. Piccole comunità che si riscoprono parte attiva di un nuovo modo di fare rete creando un valore commerciale importante.

La nostra Eroica si conclude oggi, forse avremmo potuta farla in un solo giorno, ma quel ritmo non ci interessa poi molto.

Noi che abbiamo sempre vissuto la performance sportiva come una lotta contro il tempo, su queste strade bianche il tempo è nostro alleato e vorremmo che non passasse mai pur di avere la possibilità di ammirare uno dei luoghi più belli del mondo.

Buona Eroica amici

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso