Il salvamento delle nostre energie

Gli anni più belli dei nostri ragazzi li definiamo noi nel momento in cui riusciamo a fare nostra ogni vibrazione delle loro energie.

Con questo pensiero ieri eravamo sulla spiaggia del mare di Roma per seguire una gara di nuoto.

Tra tutte le competizioni sostenute in questi anni, dal triathlon al nuoto, quelle della specialità del salvamento sono tra le più adrenaliniche di tutte.

Si tratta di una serie di prove che ripetono le azioni necessarie per salvare una persona in difficoltà in acqua.

Si corre sulla sabbia, con la gara di “Bandierine”, in cui atleti stanno sdraiati proni sulla spiaggia in posizione di partenza.

Al “via” devono alzarsi, girarsi e correre per afferrare dei tubi gialli piantati verticalmente nella sabbia a 20m di distanza dalla linea di partenza. Il numero dei tubi è per ogni alzata inferiore da una a tre rispetto al numero degli atleti; saranno eliminati gli atleti che non riusciranno ad afferrarli.

Nuotano tra i frangenti, partendo di corsa dalla linea di partenza sulla spiaggia; devono nuotare intorno al percorso segnalato dalle boe, ritornare sulla spiaggia e terminare passando tra le bandierine.

La gara con tavola dove i concorrenti devono stare sulla linea di partenza. Al segnale entrano in acqua con la tavola e remano con le mani intorno alle boe, per poi ritornare sulla spiaggia, e attraversare la linea del traguardo.

Seguire la loro competizioni, vederli impegnarsi fino allo spasimo è una botta di adrenalina per chiunque.

Ascoltarne le paure e le speranze ti fa stare bene come davanti a una impresa di un campione olimpico.

Fare sport nella fascia di età che va dagli 11 ai 21 anni è spingere il corpo in un misto di incoscienza e frenesia.

Li vedi fare cose che tu non sogni più e anzi resti ammirato di tanta carica. Sono belli, coraggiosi e rispettosi del lavoro che li ha portati sulla linea di start.

E come il nuoto, pochi altri sport ti rendono felice della fatica profusa, perché come dice l’autrice del piccolo ma preziosissimo libro Carola Barbero – “L’arte di nuotare. Meditazioni sul nuoto”:

Nuotare rende felici, i nuotatori quando escono dall’acqua sorridono. I corridori fanno smorfie impressionanti.

Forza ragazzi, continuate così che ci fate bene.

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso