Ciao, mi chiamo Giorgia e lavoro nel settore della ristorazione da 16 anni.
Ho 43 anni, e 1 anno e mezzo fa ho deciso che era il momento di rimettermi in forma in maniera seria e continuativa.
Ho sempre fatto diversi sport, ma mai in maniera continuativa e/o agonistica. Il problema di fondo era la mancanza di costanza, così ho deciso di ricavarmi la mia ora sicura e certa anticipando la sveglia mattutina.
Ho iniziato la prima settimana correndo “normalmente”, dopodichè ho cominciato ad integrare con la corsa all’indietro, arrivando a correre 8/9 km completamente in retrorunning.
La corsa all’indietro la praticavo già da 6 anni nei pomeriggi d’estate, quando accompagnavo la mia cagnolina sull’argine.
Poi avevo incontrato difficoltà nel gestire il tempo libero nel pomeriggio e avevo smesso per 4 anni.
Questa pratica aveva iniziato a piacermi perché avevo notato che aveva dei benefici non indifferenti, cioè dimagrimento più veloce e localizzato sulle cosce, rassodamento dei glutei, rinforzo alle caviglie, miglioramento della postura, miglior sviluppo dei sensi dell’udito e della vista.
Il pensiero fisso di rimettermi in forma per l’estate mi ha accompagnato e stimolato tutto l’inverno, anche nei giorni di nebbia e ghiaccio, aiutata dalla musica selezionata nel mio cell, che contemporaneamente registrava anche i chilometri percorsi per incentivarmi.
Sempre a causa del mio lavoro e dei miei orari corro da sola e, a volte, con la cagnolina che me lo chiede spontaneamente.
Correre un anno di fila all’aperto ti permette di rimanere in contatto con la natura che cambia, si trasforma ma rimane sempre la stessa e ti aiuta a riflettere.
Il retrorunning è nato in estremo Oriente come tecnica meditativa e, personalmente, la mia sensazione è di un’ebbrezza particolare per il fatto di correre senza avere la visuale esatta della strada…un po’ come nella vita, soprattutto quando si affrontano nuove esperienze.
L’altra sensazione che adoro del retrorunning è dovuta al fatto che, non vedendo “direttamente” il traguardo, provo meno ansia, nonostante l’impegno sia al massimo!!
Anche nelle mattine un po’ difficili, a causa dell’orario notturno del mio lavoro, non ho mai pensato di smettere, ma piuttosto di camminare anche se non riuscivo a correre, perchè questo mi consente di avere la “mia” ora completamente MIA, che mi libera la mente da pensieri di lavoro e quant’altro.
Un giorno un cliente che sapeva del mio “strano” modo di correre mi ha detto di una gara in centro a Padova il 17 marzo 2019.
Io che non mi ritenevo competitiva, ho deciso di partecipare lo stesso per mettermi alla prova e, perchè no, conoscere altri “strani” come me.
Quel giorno ho vinto la mia prima medaglia d’oro del campionato nazionale di Retrorunning ed entrai nel giro dei retrorunners.
Questo mi ha permesso di conoscere il campione nazionale plurimedagliato iridato 2018 Alberto Venturelli, che mi ha chiesto di gareggiare con lui nella mista – valida come prova mondiale – ad Albignasego (PD) il 26 maggio 2019.
Nel frattempo sono entrata nella squadra Retrorunner del Gruppo Sportivo Vigili del Fuoco di Arezzo “I. Gasbarri”.
Le gare di retrorunning hanno permesso a me e al mio autista di fiducia (mio padre) di viaggiare e conoscere posti nuovi e meravigliosi come Borghetto di Valeggio sul Mincio (VR) o Villa d’Aiano (BO).
Ad oggi sono campionessa nazionale e campionessa assoluta del 2019.
Ora l’obiettivo principale è focalizzato ai mondiali che si svolgeranno a Londra dal 23 al 26 luglio 2020 con gare che spazieranno su tutte le distanze!
Giorgia Francescon