Idratarsi, cioè assumere dei liquidi costituisce un imperativo assoluto del runner. Quando fa caldo, non serve neppure dirlo, tanto è l’organismo che lo chiede. L’idratazione è indispensabile, sempre; anche d’inverno dove si suda e ci si disidrata di più di quanto non si creda.
Nelle gare, a tutti i ristori – tutti i ristori – è necessario bere almeno un sorso d’acqua, bagnare la testa ed il viso. Ciò serve a ridurre l’evaporazione contribuendo a rinfrescare il corpo. Perché l’acqua è così importante, dato che dovremmo averne a sufficienza al nostro interno?
La rilevanza dei liquidi e dell’acqua in particolare è costituita dal fatto, tra l’altro, che svolge una fondamentale azione termoregolatrice che permette di mantenere costante la temperatura corporea che avviene grazie al fenomeno dell’evaporazione e della sudorazione. L’evaporazione avviene con continuità, e ciò consente al quantitativo in eccesso di energia interna che viene prodotto dalla combustione di carboidrati, grassi e proteine di essere eliminato; mentre in presenza di temperature ambientali elevate e/o sforzi fisici intensi l’organismo contiene l’innalzamento della temperatura corporea attraverso la sudorazione.
Lo stesso funzionamento dei muscoli è dipendente dai liquidi presenti a livello cellulare. Noi siamo macchine bio-elettriche e gli stimoli si trasferiscono da un punto ad un altro come se ci fossero dei fili elettrici che sfruttano la conduttività dai sali minerali disciolti, nella giusta concentrazione, nelle cellule. Se c’è troppa acqua il “messaggio” non arriva. Se ne abbiamo troppo poca, restiamo in contrazione, e i crampi sono assicurati.
Bisogna bere sempre e non solo se si ha sete. Quando si ha sete è già troppo tardi. Ed una assunzione massiccia non è un rimedio consigliabile.
Occorre pertanto abituarsi a bere poco e spesso. Ciò, soprattutto, prima delle gare.
Abbiamo parlato di liquidi e non sempre di acqua. Molti si idratano con quelle bevande isotoniche al color puffo (contenenti anche sali minerali), con il the, con la Coca-Cola, etc. Tutte queste bevande, ovviamente, contengono acqua che, ne fa, il liquido di “ristoro” per definizione. Gli integratori, al contrario, vanno assunti con moderazione per non finire sul bordo della carreggiata a rimettere anche il pranzo della settimana scorsa: idratano di sicuro, ma lo stomaco non gradisce particolarmente.
L’idratazione è tanto importante quanto siano proibitive le condizioni climatiche (allo sforzo intenso), ovvero – o in aggiunta – con il dilatarsi della distanza. Premesso che uno possa avere dei problemi anche in una 10K (dipende dalla velocità sostenuta), sulle maratone i rischi si moltiplicano inevitabilmente. Delle ultra non parliamo neppure.
All’arrivo, invece, confesso che il ristoro più gradito è costituito da una bella birra chiara, meglio se appena spillata. Sarà perché fa campare 100 anni, ma l’organismo (almeno il mio) ne trae grande giovamento. E, sono certo, di non essere il solo.