I buoni propositi di un runner: una “mezza” maratona di autoinganni

i buoni propositi di un runner

È l’inizio dell’anno, quel magico momento in cui i runner (esperti o improvvisati) giurano fedeltà a una lista di buoni propositi che, spoiler: non saranno mai rispettati.

Se anche tu hai appena scritto sul tuo quaderno motivazionale “Farò 3.000 km quest’anno” o “Non mangerò mai più la pizza con i peperoni il giorno prima di un lungo”, fermati un secondo. Respira.

Ti spiegheremo come non finire intrappolato in questo insidioso cerchio fatto di sudore e sensi di colpa.

1° Buon proposito: “Correrò tutti i giorni”

Eh come no? Non corri manco per prendere l’autobus, all’improvviso immagini di trasformarti in Forrest Gump. Certo, per i primi tre giorni! Hai già iniziato giusto? Ti alzi all’alba, con gli uccellini che cantano e l’orologio carico e sempre pronto. Al quarto giorno, però, senti un leggero fastidio al ginocchio. Al quinto, decidi che forse il corpo ha bisogno di riposo. Al sesto, ti ritrovi sotto un plaid a guardare Netflix con una cioccolata calda, mentre convinci te stesso che “il recupero è fondamentale” (sta scritto proprio nel manuale “sei un  vero runner se..”.

Consiglio: puntare su una frequenza realistica. Tipo: tre/quattro volte alla settimana.

2° Buon proposito: “Migliorerò il mio personale sulla mezza maratona”

Ottima idea. Ma ti sei accorto che per riuscirci servono mesi di allenamenti seri e strutturati? E che significa svegliarsi presto la domenica mattina, rinunciare agli aperitivi del venerdì e del sabato sera e imparare a usare parole come “ripetute”, “VO2max” e “soglia anaerobica”? La verità è che dopo due settimane finirai a correre a caso per il parco, sperando che lo spirito di Kipchoge si manifesti magicamente nel tuo GPS.

Consiglio: scriviti un obiettivo più realistico, tipo: “Superare il nonno col cane al guinzaglio.”

3° Buon proposito: “Mi iscriverò almeno a una gara a settimana”

Bellissimo, ti immagini già in magliette piene di sponsor mentre corri felice e sorridente tra folle osannanti. Solo che il calendario gare è pieno di eventi lontani, costosi e con partenze all’alba. Quando ti sveglierai alle 5 del mattino, con i piedi congelati, per una 10 km su un percorso che sembra disegnato da un sadico, ti pentirai di ogni scelta fatta.

Consiglio: inizia con UNA gara. Meglio se sotto casa. Meglio ancora se con ristoro al bar.

4° Buon proposito: “Seguirò una dieta da vero atleta professionista”

Ah, il fascino delle barrette proteiche e dei frullati verdi. Certo, fa molto professionale. Ma quant’è difficile rinunciare alla carbonara, alla pizza e a quel tiramisù che ti chiama dal frigo? Il risultato sarà che la tua “dieta perfetta” durerà giusto il tempo di un pranzo, per poi precipitare rovinosamente in un mare di patatine birra e snack post-corsa.

Consiglio: mangia di tutto, ma corri abbastanza da non sentirti in colpa.

5° Buon proposito: “Risparmierò sui gadget da runner”

Certo, perché chi ha bisogno di scarpe da 150/200 euro o di smartwatch con GPS, altimetro e conta-calorie? La risposta è: TU. Perché entro febbraio sarai già su qualche sito di e-commerce, perso in un vortice di recensioni e confronti tra calzini a compressione e canotte tecniche anti-sudore. Tanto lo sappiamo tutti: il vero runner non corre, compra.

Consiglio: accetta la realtà. Il runner povero è un runner felice.

6° Buon proposito: “Non mi lamenterò mai più del meteo”

“Pioggia o sole, io correrò sempre!” dicevi con aria solenne. Ma sappiamo entrambi che basta una nuvola o un soffio di vento gelido per convincerti a rimanere a casa. E se invece il sole picchia forte, ti lamenti del caldo. Lo sappiamo bene il meteo è solo una scusa, e tu la usi meglio di un meteorologo di professione.

Consiglio: fatti una foto sotto la pioggia battente e usala come prova social per giustificare le altre 364 giornate di confort zone.

7° Buon proposito: “Mi divertirò, qualunque sia il risultato”

Questo è il migliore, perché è tecnicamente impossibile da rispettare. Ti stai divertendo quando hai i crampi al 18° chilometro? O quando il tuo compagno di corsa ti doppia al 5° km? O quando il fotografo ti immortala con quella faccia da zombie ( cioè sempre)? La verità è che correre è una sofferenza, ma è esattamente per questo che ci torniamo. Perché, alla fine, tagliare il traguardo (anche con tempi da bradipo) è il vero divertimento.

Consiglio: divertiti quando puoi. Il resto del tempo, lamentati. Fa parte del gioco.

Caro runner, i buoni propositi servono solo per continuare a correre, anche quando non ci credi più neanche tu. Quindi fai una lista, infrangila subito, e poi riparti da capo. Dopotutto, la cosa bella del running è che puoi sbagliare e riprovare tutte le volte che vuoi. Magari con una birra in mano.

Dominga Scalisi
Runner che ama correre, scoprire nuovi percorsi, conoscere persone e raccontare storie…Amo lo sport e non ho paura di andare e guardare oltre: oltre il tempo, oltre le apparenze, oltre le distanze…