Costantino alla maratona di Valencia e un problema non da poco.

La maratona di Valencia è un successo ormai planetario, ne parlano tutti e più ne parliamo più cresce l’evento e di conseguenza i suoi numeri.

È la festa di una città, di un intero mondo che corre con la Comunità Valenciana.

Chi vi ha preso parte sa bene di cosa parlo.

Gli organizzatori sono così sensibili ai bisogni dei maratoneti per cui, negli ultimi chilometri, stringono le transenne per far sì che i runner possano essere più vicini al pubblico che li incita con il classico “animo animo”

Ma a volte durante le maratona ci succedono cose che non rispettano alcun piano di allenamento o strategia di gara o organizzazione in teoria perfetta.

Questo che vi sto per raccontare è ciò che è accaduto a Costantino Sammarco durante la maratona di valencia corsa domenica primo dicembre.

Zio Costa, come lo chiamano tutti, è uno dei runner più conosciuti di Roma, genuino e schietto sa essere coinvolgete con chiunque, anche quando corre una maratona a 4’20” a km.

La gara era stata preparata bene ma non allo stesso modo il suo intestino che già dal 5 km impone uno stop forzato.
Reagisce e riparte ma niente, la maratona è in parte compromessa.
Lo stop si replica fino al 26km circa.

A questo punto decide di lasciare il gruppo di atleti con cui aveva fatto il passo.

Si apparta ma non c’è nulla, “terreno scoperto” diremmo in gergo da podisti, tranne una signora che lo vede che non sta bene.

Lui prova a spiegare che cerca un posto per risolvere la questione.

La donna lo invita a salire casa sua. Costantino che parla anche con i sassi, ovviamente non si formalizza la segue e si ritrova davanti la porta di un bagno in piccolo un appartamento ad un primo piano di una zona popolare di Valencia durante la sua maratona.

Ma il bagno è occupato, l’unico servizio igienico di quella casa non è libero!

Dentro c’è la figlia della signora tanto gentile che sta facendo la doccia e non ha intenzione di uscire.

L’accoglienza di alcune comunità non ha misura è così, la ragazza in doccia, chiede alla madre di far entrare il podista italiano per servirsi del water pur di aiutarlo.

Zio costa, ormai al limite, fa come dicono le due donne.

Così eccolo al bagno con una ragazza che fa la doccia e lo saluta augurandogli una buona gara, quando lui nel frattempo si è liberato del problema.

Costantino contraccambia i convenevoli attraverso il vetro della doccia (opaco ovviamente), recupera forze e concentrazione, non prima di aver salutato l’anziana signora, ringraziandola e continuare a correre la sua gara.

Porterà a termine la maratona con “soli” 30’ di ritardo, con il “cuore” sereno e l’animo felice di aver vissuto un piccolo dramma sportivo e un momento per un aiuto speciale.

Chissà come sarebbe potuta andare la stessa situazione in alcune maratone italiane, ma io voglio essere fiducioso e continuare a credere che tutto dipende da noi e non solo dall’evento che andiamo a vivere.

In ogni caso ancora una volta grazie a Valencia per esserti fatta raccontare anche in condizioni “difficili”.

Grazie a Costantino per la voglia di “lasciarti andare” raccontandoci il fattaccio malgrado una maratona non facile.

 

 

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso