Ormai lo abbiamo imparato a nostre spese o a nostro guadagno che settembre è il mese delle ripartenze e delle scelte strategiche, non solo economiche o professionali.
In questo periodo dell’anno tiepido e d’attesa nasce il bisogno di sentirci più vivi, con la voglia di accrescere la spavalderia atletica e sportiva, per capire di che pasta siamo fatti.
Come dice Arthur C. Brooks, giornalista, collaboratore del mensile The Atlantic, “usciamo dalla nostra zona di sicurezza per essere più felici, provando a essere coraggiosi ma non sconsiderati.”
Quale è per voi una scelta così innovativa da farvi perdere l’equilibrio sulla strada della sicurezza? Il salto nel buio come se fosse la prima volta?
Una maratona? Una gara di triathlon o lanciandovi con il paracadute?
Ma se è vero che settembre ci può mette in una posizione scomoda da cui vogliamo ripartire, provate ad assecondare gli istinti. La routine fa danni, non consente una crescita evolutiva, non ti fa vedere oltre lo steccato. Ma d’altra parte è rassicurante e terapeutica per non stare male.
Il sentiero ideale è il giusto mix di paura e di pericolo vivendoli di proposito, creando un po’ di magia e di felicità…
Nelson Mandela, ricorda Arthur C. Brooks, una volta disse: “Ho imparato che il coraggio non è l’assenza di paura, ma il trionfo su di essa. L’uomo coraggioso non è colui che non ha paura, ma colui che vince la paura”.
Parlando la nostra lingua, di chi deve fare i conti con il lavoro, i figli e le scadenze, per esaltare lo stimolo e sentirci più vivi, proviamo ad attingere da ciò che ci circonda. Non è necessario arrivare in capo al mondo su due ruote, o scavalcare montagne innevate. Sono certo che le nostre attitudini se vissute con consapevolezza faranno da spartiacque tra il certo e la ricerca di sensazioni forti.
Io ho bisogno del puntino rosso in calendario, della boa attorno alla quale girare per sentirmi soddisfatto.
Non mi serve spendere una fortuna, mi basta una bella gara da qualche parte vicino casa, una tabella da rispettare giorno per giorno. Direte “tutto qui?”, eh già, basta poco per fare tanto ma a ogni modo va fatto e non è sempre semplice, ma basta a essere felici.
Se volete aumentare la vostra felicità correndo un rischio, ricorda il giornalista Brooks, dovete farlo nel modo giusto, e non solo agendo d’impulso.
La felicità e l’impulsività sono incompatibili.
Lo sport in questo ci aiuta con un piano di allenamento, da cui possiamo capire fin dalle prime fasi che persona vogliamo diventare, uscendo dal recinto che ci identifica e ci pone al cospetto di ciò che saremo.
Buon settembre a tutti