Dopo una buona birra con gli amici abbiamo preso una saggia decisione e sembra proprio che si tornerà a correre sui pendii della Marsica.
Sto scrivendo questo articolo dopo aver letto il caro Rob Brezsny, nell’oroscopo settimanale pubblicato nelle pagine de L’Internazionale.
Il famoso astrologo intima, a noi del capricorno, di intraprendere una crociata più disciplinata per sfuggire a qualsiasi noiosa routine e abitudine inutile. Secondo la sua lettura dei presagi astrali, potrei ottenere grandi successi.
Vabbè, io, in ogni caso, il 6 maggio, torno a correre per la 3° volta la ECOMARTONA DEI MARSI alla faccia della monotona consuetudine.
La gara parte alle 8:30 da Collelongo in provincia dell’Aquila è un trail di 44km. La prima ecomaratona italiana in ordine temporale, la più impegnativa e selvaggia e come amano dire gli atleti “quando la terra ti entra negli occhi sai che stai correndo l’Ecomaratona dei Marsi”.
E’ la fuga dall’asfalto, è correre con gente tosta che non ti regala niente in gara ma ti tira da Collelongo, fino alla bellissima valle di Amplero, poi in alto verso i 1581 mt di Forchetta Morrea a ancora la salita per Monte Colubrica (1713 mt s.l.m.).
Ognuno dei 44 km è assistito da ristori perfetti e pieni di tutto.
Chi incontri lungo il percorso è gente tosta che ti da un amano se hai bisogno e una pacca sulla spalla all’arrivo, nulla di più, devi rispettare la montagna d’Abruzzo se la prendi alla leggera non ti perdona.
L’abbigliamento e le scarpe sono fondamentali e siccome squadra che vince non si cambia io continuo a dare retta al tre volte campione del mondo Jonathan Wyatt che tanti anni fa, in una intervista fatta nel suo paese sulle Dolomiti, mi disse “corri con le salomon e anche i sentieri più difficili non ti sembreranno più in salita”, si certo come no, solo che lui pesa come una gamba mia e ha 35 battiti a riposo.
Ma fa niente io ho comunque appena ricomprato le mie amate Salomon Speed Cross. Ci ho fatto tutti i trail e anche in zona partenza, a riposo, ti fanno fare la loro bella figura con gli stambecchi abruzzesi che tanto poi rivedrai solo all’arrivo. E in ogni caso lo sai che è fondamentale il il passo da tenere, l’attenzione alle salite, il saper scendere veloce ma con cura i ripidi pendii.
Sii paziente in gara, prenditi il tempo di cui hai bisogno e ogni tanto fermati a guardare i panorami mozza fiato della Marsica.
Sono molto legato a questa manifestazione perché tanti anni fa papà lo diceva sempre “andiamo a correre la Ecomaratona dei Marsi” quando per me, anche solo pensare di correre una maratona era impensabile, e invece guarda come cambiano le propositive, come alzi l’asticella quel tanto che basta per vedere il panorama fantastico della Marsica.
(Foto Luca Parisse – risk4sport.com)