Come siete visti agli occhi degli altri?

Vi siete mai chiesti come siete agli occhi di chi non corre o non pratica alcuna attività sportiva?

Questa non è una faida tra due mondi diversi. La questione è legata alla cultura sportiva che, di fatto, stenta a decollare nel nostro paese. Lo sport non è uno strumento per stare bene, nella cultura di massa è un mezzo per fare soldi dando calci a un pallone.

Come si vince in questo contesto? Come fai a essere esempio con i tuoi chilometri in solitaria? Far capire che la tua vita è migliorata grazie allo sport, arrivare a pezzi sotto l’arco di una maratona, sostenuto a braccia da altri come te è un esempio virtuoso che avvicina o allontana?

Fare sport di endurance, correre per 42 km e oltre non è una pratica sportiva aperta a tutti; è vero ci arrivi facendo piccoli passi, ma dietro quella somma che poi fa il totale spesso manca la narrazione del prima.

I video emozionali su youtube di imprese perfette raccontano solo la metà dell’opera.

Sosteniamo da sempre che correre una maratona è il lavoro finale di un esercizio che ti prende corpo anima e cervello per oltre tre mesi, ed è quella la parte più buia di tutto il racconto. Il bosco di cappuccetto rosso, l’antro dentro il quale nessuno ti fa andare per capire fino in fondo che quella immagine di un atleta portato a braccia sotto l’arco è il male minore.

Insomma, quando parliamo di sport il lunedì mattina in ufficio, proviamo a dirla tutta.

Non basta più essere magr,i in forma e sorridenti, andiamo oltre le apparenze e in tal modo non deluderemo nessun nuovo runner quando ti verrà a dire la sua di fatica, confermando ciò che quel giorno davanti a un caffè avevi raccontato per filo e per segno fino all’ultimo chilometro d’allenamento.

Buona settimana runner

 

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso