COME SI CORRE IN PISTA? QUALE REGOLAMENTAZIONE DISCIPLINA L’USO DELLA PISTA?

Cosa è successo nei giorni scorsi sulla pista dello Stadio dei Marmi – Pietro Mennea ci ha fatto capire che tra il popolo dei runner non sia ben chiaro quale è la regola e se c’è una regola sull’uso delle corsie di una pista di atletica.

Il tutto è iniziato durante un allenamento sui 5000. Ero con i miei compagni di squadra, giravamo a 4’30” a km, ben distanziati e in prima corsia, preciso che erano le 19.00 di un martedì sera. Sta di fatto che eravamo tutti distanziati su andature diverse.

Lungo i 12 giri previsti superavamo atleti ed eravamo superati a nostra volta.

Tra i tanti che animavano la serata fresca di pioggia c’erano due ragazzini che stavano facendo delle ripetute sui 400 metri. Vista la loro giovane età e i fisici asciutti, praticamente volavano sul tartan dello stadio dedicato a Pietro Mennea.

Noi disposti in prima corsia, loro, invece che esterni per superare, sbraitavano e imprecavano per voler passare per forza “alla corda”. Alcuni di noi li hanno fermati tra improperi, i nostri, e parole poco educate le loro: “Abbiamo i campionati assoluti e ci dobbiamo allenare senza intralci“, così ci siamo sentiti dire.

A fine lavoro, tra di noi, oltre a un po’ di rabbia, c’era tanto rammarico per la loro indolenza alla convivenza atletica. Ma più di tutto eravamo dispiaciuti per un allenatore che, fermo a bordo pista, non è stato in grado di insegnare l’educazione sportiva al pari del saper correre veloce.

Questo è stato il fatto, pubblicato poi sulla mia bacheca il giorno dopo e che voleva evidenziare la loro strafottenza, figlia dell’età adolescenziale, ma soprattutto il fatto che un allenatore avesse portato due fulmini allo Stadio dei Marmi in un orario in cui di solito ci sono andature dalle più lente alle veloci di tanti, tanti amatori (considerando che in quella zona ci sono altri due campi, la Farnesina e il Paolo Rosi che sono spesso terreno di allenamento di campioni olimpici).

Sarebbe finita qui, ma invece, come spesso accade nei social, tutti hanno detto la loro.

Bene, il confronto serve sempre, ma poi dagli oltre 350 commenti non abbiamo capito quale sia la regola sull’uso delle corsie di una pista di atletica.

Secondo alcuni, vista la nostra velocità, ci saremmo dovuti allenare nelle corsie più esterne lasciando il passo a chi andava sotto i 3’ a km; secondo altri non ci dovevamo spostare e chi andava più veloce ci doveva superare in esterna.

Allora la domanda è nata spontanea: COME SI CORRE IN PISTA? E, IN PARTICOLARE, QUALE REGOLAMENTAZIONE DISCIPLINA L’USO DELLA PISTA DELLO STADIO DEI MARMI?

A questa domanda abbiamo provato a dare una risposta attraverso una ricerca sui siti ufficiali del C.O.N.I., della F.I.D.A.L. e, infine, della società SPORT E SALUTE SPA (già CONI Servizi Spa) società per azioni costituita – ai sensi dell’art. 8 D.L. n. 138/2002 e succ. mod. –  perché il CONI se ne avvalesse per l’espletamento dei suoi compiti.

Non riuscendo a trovare alcuna regolamentazione abbiamo deciso di contattare direttamente, per via telefonica, la Sport e Salute Spa.

L’addetto al centralino, alla spiegazione del motivo della nostra telefonata, ci ha passato l’interno di competenza, dal quale un voce femminile cortese e disponibile ci ha spiegato che non riuscivamo a trovare alcuna regolamentazione scritta sull’utilizzo della pista dello Stadio dei Marmi semplicemente perché non esiste, in quanto sono in corso dei lavori di ristrutturazione del complesso (per ora interni e non molto visibili, ma che presto riguarderanno anche la pista) e solo alla fine degli stessi sarà redatto un regolamento.

Non ci resta, dunque, che attendere, ed affidarci, nel frattempo, al buon senso.

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso