Caro Miguel Sanchez…

Pronti e via! Lo sparo del colpo di pistola dello starter sancisce la partenza di questa XX edizione della corsa di Miguel, anno 2019.

Partiamo e fin da subito il ritmo è abbastanza veloce, ma non ho paura e addirittura mi metto in testa alla gara insieme a un altro ragazzo molto forte in pista di nome Michele Fontana, in forza all’Aeronautica Militare.

Passaggio non troppo forte ai primi 5km di gara, passano pochi minuti e faccio qualcosa che mai avrei pensato, mettermi in testa al gruppo dei migliori e cercare di staccare gli inseguitori.

La mia azione dura poche centinaia di metri e ciò scatena una reazione a catena nei miei avversari che iniziano a fare veramente sul serio.

Un ragazzo di nome Said El Otmani, che corre per l’Esercito, sfodera un km da circa 2’50’’ e mi prende alcune decine di metri, con lui Michele Fontana rimasto al suo fianco durante questa azione così violenta, pian piano cede qualcosa e riesco a tornare su di lui.

Facciamo diversa strada insieme alternandoci, all’inseguimento del primo, che ormai è circa 100m davanti a noi.

Le strade sono piene di tifo e tanti che mi riconoscono e mi vedono nelle primissime posizioni non credono ai loro occhi e mi incitano a mantenere la posizione e di spingere fino al traguardo.

Poco dopo il nono km, Michele allunga e per poco non riprenderà Said, io invece con le ultime energie rimaste e ormai sfinito, realizzo un podio per me inaspettato con un terzo posto che mi riempie veramente il cuore di gioia!

Ma non è stata questa per me la vera vittoria della giornata… stava per succedere qualcos’altro di davvero speciale!

Raggiungo le mie cose lasciate in macchina, mi cambio velocemente, prendo il pettorale dalla canotta, lo metto in tasca… non si sà mai dovesse capitarmi di tagliare ancora il traguardo… mi rimetto a correre alla volta del settimo km, dove di lì a poco passerà una donna di nome Franca Falvo, che condivide con me gli allenamenti sulla nostra ciclabile, non passa molto tempo che eccola in lontananza…

La prima cosa che fa è quella di urlare il mio nome! E io gli rispondodai dai! Andiamo che stai facendo un tempone!

Insomma mi rimetto a correre con lei e veniamo pure fotografati dagli amici fotografi presenti sul percorso, ma giusto qualche attimo per fare un saluto anche a loro e ritorniamo concentrati nella gara, verso quel traguardo che sembra così vicino, ma con le gambe stanche ci sembra lontanissimo!

E pensare che tra che tra qualche mese ci sta pure la maratona di Roma e stavolta sono 42 i km da percorrere!

Arriviamo alle porte dello stadio Olimpico e mostro il mio pettorale, e arriviamo prima in quei tornanti che ci portano al tunnel e poi alla luce che ci immette nella pista di atletica, poi sulla sinistra ed ecco il traguardo!

Facciamo gli ultimi 100m ‘’a razzetto’’ che è il nostro modo di dire, “a tutta velocità!” e al traguardo sono più felice del mio “primo” arrivo… e ci abbracciamo per la gioia e per poco non ci mettiamo a piangere!!!

La gioia è alle stelle e questa fin ora la gara più entusiasmante che abbia mai corso, perché sono pienamente consapevole di quanto sia difficile per Franca portare a termine anche una gara di 10km, a causa di un diabete che non la lascia in pace, ma noi oggi abbiamo vinto anche su di lui e ci portiamo a casa una splendida giornata da ricordare per sempre!

Nel frattempo gli organizzatori che mi cercavano da mezz’ora, finalmente mi avevano trovato… La premiazione per me è importante senza ombra di dubbio ma quello che dovevo fare per me valeva ancora di più! Insomma avviene la premiazione e le foto di rito con gli altri ragazzi Said e Michele due ragazzi alla mano e che stimo molto perché nonostante siano veramente forti sono rimasti due ragazzi umili e semplici.

Ma lo sguardo è altrove verso il cielo dove oltre al giovane Miguel, una cara persona che teneva tanto a questa gara da lassù ha fatto il tifo per me!

La prima griglia della Corsa Di Miguel, infatti in questa edizione era stata dedicata a quest’uomo.

Miguel e Armando, non più tra noi, ma lo sono ogni qual volta allacciamo le scarpe da corsa e ci mettiamo a correre…

Armando sarebbe stato davvero contento della mia gara e il giorno seguente sarebbe andato a comprare la Gazzetta dello sport, ritagliando il trafiletto con il mio nome e portandomelo al campo mi avrebbe detto che voto ti dai signor Luca?

io avrei detto mah… 10 coach! e lui diciamo un 8 và… cosa ti fai le sparate al 5°km cercando di staccare tutti! e poi quelle accelerazioni continue dal 7° in poi… aumenta e rallenta… che volevi fare riprendere il primo? ”sì coach l’idea era quella! lo sai che sono un fan di Steve Prefontaine! Dare meno del massimo significa sacrificare il proprio dono diceva nel lontano 1972 alle Olimpiadi di Monaco’’

E Armando sempre di poche parole ma che con quei brevi pensieri racchiudeva le verità e perle di saggezza che ancora oggi risuonano nella mia mente…‘’Luca, Luca!!! e andare via in progressione come ti ho insegnato dove lo hai lasciato?’’ Ci vediamo al campo coach alla tua Acqua Acetosa… ora stadio Paolo Rosi.

Caro Miguel Sanchez,

Sognavi un mondo fatto di sport, lo sport inteso non solo come pratica del movimento sia esso per competizione o anche solo per stare in forma, ma un tramite o meglio, un collante, che unisca i popoli, che non divida, che non faccia differenza tra cultura, religione, colore della pelle, e perché no anche la velocità al km!

E noi giovani come te, dobbiamo farci portavoce del tuo messaggio di speranza che racchiude quei valori che ogni tanto sarebbe bene rispolverare come il rispetto, l’amore, la fratellanza.

Quel mondo che tanto sognavi, grazie alla tua Corsa Di Miguel si è appena realizzato!

Luca Parisi