Capire chi vive senza fare sport per fargli fare sport

Nel fine settimana appena trascorso riflettevo sulla possibilità di essere felici, di vivere bene, anche senza praticare alcuno sport.

Di stare in pace con anima e cuore ciabattando per casa, alzandosi alle 11.00 di ogni santa domenica.

Le considerazioni erano figlie di una volontà di uscire ogni tanto dal nostro seminato e andare a leggere cosa vedono le persone che non la pensano come noi.

Di chi non si sogna nemmeno di fare tutti quei chilometri le settimane di avvicinamento a una maratona.

E così, tra il serio e il bisogno di rivedere i propri dogmi che a volte ci pongono in contrasto con il resto del mondo, la considerazione ci ha reso un po’ più consapevoli di cosa c’è oltre.

Fare sport e’ un aspetto della vita, non il centro della vita stessa, se ci poniamo ai margini di questa considerazione possiamo vedere tutto, se restiamo nel mezzo non vediamo i bordi, ed è lì che stanno le differenze.

Dunque le cose sono due, o cerchiamo di essere più empatici con chi non la vede da questo punto di vista o rischiamo di finire dentro un limbo da cui non potremo mai capire chi non la pensa come noi.

Fare sport è una cura, ma non è necessario farlo fino a consumare ogni briciolo di energia.

Non sta scritto da nessuna parte che fare un maratona a settimana faccia bene, accorcia solamente la tua vita atletica.

Allora amici miei, proviamo a capire chi non sta con noi su quel sentiero ogni domenica e forse riusciremo a portarlo dalla nostra parte.

Magari non correrà 30 km in una domenica fredda d’inverno, ma sfrutterà il nostro entusiasmo per correre un chilometro di più la volta dopo.

Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso