Bruschetta domenicale

La domenica, per chi corre, è giorno di “ristoro”. Ristoro dalle fatiche fisiche, ché l’organismo ha bisogno di ritemprarsi, soprattutto con una bella doccia.

Il “ristoro” è anche sinonimo, per noi, di recupero “alimentare”, dato che il podista – anche se non servirebbe – intende recuperare tutte (e più) le calorie perse durante la corsa.

Quest’ultimo ristoro assume la configurazione di una ritualità, di un gesto ripetuto nel tempo che acquista una valenza ben maggiore di quella derivante dal suo mero “contenuto”.

Non si tratta, infatti, solo di riprendere le energie spese ma di legarlo a qualcosa d’altro. Per me, il ristoro della domenica, quando ci si allena in assenza di gare, ha il senso e lo spessore del tempo trascorso con un caro compagno (che poi, si sappia, è il Comandante). Si corra assieme (alle gare) oppure no, appena si può, si apparecchia una tavola semplice ma pienamente sufficiente alla bisogna.

Una fresella bagnata con i pomodori freschi, un fiore di zucca fritto (nella friggitrice ad aria), insomma, tutto quello che si può predisporre nel tempo di una doccia. Se il companatico può cambiare, la costante è costituita dalla birra. Chiara, scura, rossa non importa, purché siano due bei boccali da 50 cl., con una dose di alcool più che sufficiente al pronto ritiro della patente.

Forse è una faccenda legata ai riti dell’infanzia, ma funge da momento di “fraternità” e dio sa quanto – in questi tempi bui – abbiamo bisogno di essere assolutamente certi che il compagno, nella nostra stessa trincea, ci passerà un po’ delle sue munizioni non appena avremo finito le nostre.

Senza giungere a situazioni così tragiche, la metafora è, comunque, quella di essere “vicini” in un momento e “dividere” quello che si ha, senza alcun obbligo ma per il solo piacere di farlo.

 

Mr Farronato
Mr. Farronato Podista e scrittore. La corsa mi serve per superare i limiti dell’ordinario mentre, scrivendo, supero quelli dello straordinario. Potete trovarmi – sotto falso nome – nelle gare della nostra bella capitale e, soprattutto, alle maratone. La corsa è la soglia del crepuscolo che si affaccia su un mondo diverso.