Beppe Scotti è una di quelle persone che quando ci parli ti sembra di conoscerlo da sempre. Sarà per la sua capacità coinvolgente, per la sua intraprendenza utile nella vita è nello sport.
Beppe è un imprenditore che incarna la tradizione italiana dell’impresa familiare. Insieme al fratello, Giuseppe ha creato il Gruppo Ethos attivo nel mondo della ristorazione e beverage con un fatturato di 20 milioni di euro.
Tutto è iniziato in Brianza con il ristorante Sanmauro fino agli accordi con la Eataly di Oscar Farinetti.
Oggi è una solida azienda ristorativa, presente sul mercato da 30 anni, proprietaria di 2 ristoranti a Milano, 4 nelle province di Monza e Brianza, Como e Lecco, il Birrificio di Como e l’azienda agricola Agriturismo Brusignone.
Sarebbe già tanto per un uomo che crea valore con il meglio del nostro paese, ma non è così.
La storia di “Beppe” è anche quella di un uomo di sport.
Beppe Scotti è un ultrarunner per passione e l’ha raccontata nel suo nuovo libro “Il Cercatore” scritto con Elisa Racchetti, edito da Ultra Sport.
Facciamo un passo indietro. Beppe a quarant’anni si ritrova alla fine della sua carriera di rugbista e al di là di una linea d’ombra che si era allungata un bel pezzo oltre i suoi confini abituali.
In quel momento, la delusione diventa lo spunto per dimostrare a se stesso che non è mai troppo tardi per un nuovo inizio.
Incontra la corsa per caso, e da quel giorno la sua vita cambia.
La pratica del running si traduce per lui in un percorso introspettivo di crescita: si allena da autodidatta, rivoluziona l’alimentazione, scopre nuove energie fisiche e mentali.
A soli tre mesi dalla prima corsetta porta a termine una 50 chilometri.
La fatica lo affascina, e Beppe cerca di spingere il limite sempre più in là: ecco le 100 chilometri, le ultramaratone, gli ultratrail tra deserti e montagne, le ultracycling, le scalate himalayane.
E infine le adventure race, gare-spedizioni negli angoli più sperduti del globo di cui Beppe è tra i pochissimi specialisti italiani.
Beppe nella sua carriera podistica ed esploratrice ha sempre cercato di pianificare un obiettivo per volta, nel pieno rispetto del proprio corpo e della natura da cui è affascinato e attratto. E che rispetta senza se e senza ma: “Mi piace fare tutto quello che comporta fatica, non solo fisica, e senso di responsabilità. Non siamo venuti al mondo per giocare a questo grande monopoli che abbiamo costruito”.
Nella vita di Beppe Scotti ci sono anche le sconfitte e gli errori, ma sono proprio queste le tappe più importanti sulla strada del miglioramento continuo.
L’insegnamento trasferito dallo sport nel suo lavoro di imprenditore è quello dell’entusiasmo e del coinvolgimento delle risorse umane:
“Ho affrontato gare da solo ed in team e nello sport le difficoltà sono maggiori, perché le reazioni di ogni componente sono differenti ed oltre a gestire le tue devi gestire anche quelle degli altri. Nel mondo del lavoro il gruppo ha un valore diverso, raggiungere un traguardo insieme è un approccio positivo e spesso la differenza la fa un leader che spinge il gruppo, consapevole che il tutto è maggiore della somma delle parti”.
Questo libro racconta la storia di una ricerca: dei propri limiti, di una forza interiore, di un equilibrio. E dimostra che il talento non è indispensabile per compiere un’impresa.