ATLETICA, LA STORIA: CAMPIONATI EUROPEI DI ATLETICA DI STOCCARDA 1986

Nel prossimo mese di giugno lo Stadio Olimpico di Roma ospiterà l’Edizione n. 26 dei Campionati Europei di Atletica, esattamente dopo 50 anni dell’undicesima che si disputò, sempre a Roma, dal 2 all’8 settembre 1974.
In questa occasione andiamo a rivisitare la storia di quella che fu la quattordicesima edizione del nostro Campionato Continentale e che si svolse a Stoccarda, nell’allora Germania Ovest, dal 26 al 31 agosto 1986.
Ed è anche una occasione per poter fare un confronto fra l’Atletica di oggi e quella degli anni ottanta. In particolare, per l’Atletica italiana, quello era indubbiamente un periodo florido di risultati, ottenuti da Atleti di altissimo livello internazionale.
Velocità e Staffette: All’epoca la velocità femminile era dominata dalla Germania Est (Repubblica Democratica Tedesca, la celebre DDR) e non solo in campo europeo. Agli Europei di Stoccarda nei 100 metri questa egemonia fu in parte interrotta anche se la vittoria andò nettamente alla fortissima Marlies Goehr che si impose in 10”91.
Il podio fu completato dalla bulgara Nuneva (11”04) e dalla specialista delle prove indoor
l’olandese Cooman (11”08). Quarta e quinta le altre due tedesche orientali Gladisch e Auerswald. I 200 regalano il miglior risultato di tutti i Campionati: è la formidabile Heike Drechsler (DDR) che stravince eguagliando il proprio Record Mondiale, detenuto anche dalla sua leggendaria connazionale Marita Koch: 21”71! L’argento va a sorpresa alla francese Cazier (22”32) mentre il bronzo è della Gladisch (22”49). Ricordiamo che proprio la Gladisch, un anno dopo, ai Mondiali di Roma, vincerà entrambe le finali. In queste due prove l’Italia non aveva nessuna iscritta. Ne ha invece due per i 400. Passano il primo turno e si fermano alle semifinali dove la Rossi è sesta (53”22) e la Campana è settima (53”89 – 53”30 in batteria).
La finale è un assolo della primatista mondiale Koch (il suo 47”60 è tuttora Record Mondiale!) che qui vince in 48”22. Seconda la sovietica Vladikina (49”67) e terza la tedesca dell’est Mueller (49”88). La serie delle medaglie d’oro della DDR continua con la 4×100.
Il quartetto Gladisch-Guenther/Rieger-Auerswald-Goehr stravince in 41”84. La forte Bulgaria si aggiudica l’argento (42”68) davanti all’URSS con 42”74. L’Italia (Angotzi-Mercurio-Ferrian-Tarolo) è quinta in semifinale (44”90). Il bottino dell’oro si completa per la DDR con la 4×400. Emmelmann-Busch-Mueller-Koch dominano la finale diretta in 3’16“87. Lontanissime la Germania Ovest (3’22”80) e la Polonia (3’24”65). L’URSS viene squalificata e l’Italia (Masullo-Campana-Cirulli-Rossi) si ritrova quinta (3’32”30).
In campo maschile c’è invece un grande equilibrio. La prova più corta viene vinta dal britannico Linford Christie in 10”15 con alle spalle il tedesco orientale Bringmann (10”20) ed il francese Marie-Rose (10”21). Esce in batteria l’unico italiano, Ullo, con 10”54. I 200 metri sono abbastanza modesti. L’oro va al sovietico Krylov in 20”52 seguito da Evers (DDR) 20”75 e da Fedoriv (URS) 20”84. Qui i due azzurri, Tilli e Pavoni, si fermano nella seconda semifinale rispettivamente sesto (20”74) e settimo (20”85).
Da notare il doppio quinto posto nelle finali dei 100 e 200 di Alan Wells, grande avversario di Mennea.
Nei 400 si impone il britannico Roger Black per soli 4 centesimi (44”59) su Schoenlebe (DDR) mentre il bronzo va a Schersing (DDR) in 44”85. Delude Zuliani, subito eliminato in batteria (46”53), molto bravo Ribaud, secondo nella sua batteria (45”69), e poi settimo in semifinale (46”22). La 4×100 vede imporsi l’URSS (Yevgenyev-Yushmanov-Muravyov-Brizgin) in 38”29 con la DDR seconda (38”64) ed il terzo posto della Gran Bretagna (38”71). Un buon quinto posto per gli azzurri (Ullo-Simionato-Pavoni-Tilli) in 38”86. L’oro della 4×400 va alla Gran Bretagna (Redmond-Akabusi-Whittle-Black) con 2’59”84. L’argento è della Germania Ovest (3’00”17), il bronzo dell’URSS (3’00”47). Ai piedi del podio una splendida Italia (Bongiorni-Zuliani-Petrella-Ribaud) che con 3’01”37 migliora di 5 centesimi il Primato Italiano.
Mezzofondo: E’ una grande finale quella degli 800 femminili. Sette su otto vanno sotto i 2 minuti. Prima è la sovietica Olizarenko (1’57”15) davanti alla Wodars (DDR) (1’57”42) e alla Gurina (URS) (1’57”73).
Nei 1.500 è doppietta dell’URSS. Agletdinova (4’01”19) e Samolenko (4’02”36) precedono la romena Melinte (4’02”44). L’italiana Brunet è decima in batteria (4’15”76). Altro oro sovietico nei 3.000 metri con la Bondarenko (8’33”99) che precede la Puica (ROM) (8’35”92) e la Murray (GBR) (8’37”15). La finale degli 800 maschili si trasforma in un Campionato Britannico!
I tre rappresentanti del Regno Unito arrivano insieme sul traguardo nello spazio di 38 centesimi. Il podio: Coe (1’44”50), McKean (1’44”61), Cram (1’44”88). Esce in batteria l’unico italiano, Barsotti (1’48”53). Stessi protagonisti per i 1.500 dove questa volta si aggiudica l’oro Cram (3’41”09) davanti a Coe (3’41”67). Il bronzo all’olandese Kulker (3’42”11).
Grandissimo equilibrio nella finale dei 3.000 Siepi dove è protagonista il nostro Francesco Panetta.
Sono in tre, nello spazio di 27 centesimi, a piombare sul filo di lana. L’oro è vinto da Melzer (DDR) (8’16”65), l’argento a Panetta (8’16”85) ed il bronzo a Ilg (GER) (8’16”92). L’altro azzurro Lambruschini è ultimo nella sua batteria (8’49”90).
Ostacoli: I 100 hs sono della possente bulgara Donkova, primatista mondiale, in 12”38 seguita dalla Oschkenat (DDR) (12”55) e dalla Zagorcheva (BUL) (12”70).
E’ sesta in batteria la nostra Patrizia Lombardo (13”51). E’ sempre l’Europa dell’Est a dominare anche i 400 hs. A suon di Primato Mondiale (53”32) vince la sovietica Stepanova sulle tedesche orientali Busch (53”60) e Feuerbach (54”13). I 110 hs registrano due Primati Europei da parte del francese Caristan. Eguagliato (13”28) in semifinale e battuto in finale (13”20). Seguono il finlandese Bryggare (13”42) e lo spagnolo Sala (13”50). Gli italiani Fontecchio (papà di Simone, grande Campione Azzurro di Basket) e Tozzi sono, rispettivamente, 7° (13”89) e 8° (14”16) nelle semifinali. Nei 400 hs sono 11 i centesimi che separano Schmid (GER) (48”65) da Vasilyev (URS) (48”76). Il bronzo va allo svedese Nylander (49”38). Si ferma subito in batteria l’italiano Rucli (50”89) mentre è buon quinto Cosi (50”28) in semifinale.
Fondo: La prova dei 10.000 viene dominata dalla norvegese Kristiansen in 30’23”25, seconda la Bondarenko (URS) (30’57”21) e terza la Bruns (DDR) (31’19”76). Molto brava la nostra Curatolo che finisce decima migliorando nettamente il Primato Italiano (32’04”34). I 5.000 maschili vedono la vittoria di Buckner (GBR) (13’10”15) sul nostro Mei (13’11”57) davanti all’altro britannico Hutchings (13’12”88). Ottavo è Cova (13’35”86 – 13’31”18 in batteria), decimo è Antibo (13’38”25 – 13’29”03 in batteria). La finale dei 10.000 metri è una delle pagine più esaltanti nella storia dello Sport Azzurro. Una perfetta condotta di gara porta i nostri tre atleti a staccare gli avversari all’ultimo giro ed a battagliare come fosse un Campionato Italiano! Primo è Stefano Mei (27’56”79) davanti a Cova (27’57”93) seguiti da Antibo (28’00”25). Il podio è tutto azzurro!
Prove Multiple: L’oro dell’Eptathlon va alla Behmer (DDR) (p. 6.717) davanti alla Schubenkowa (URS) (p. 6.645) ed alla Simpson (GBR) (p. 6.623). Il formidabile britannico Daley Thompson si impone nel Decathlon sfiorando il Record Mondiale (p. 8.811) battendo gli atleti di casa Hingsen (p. 8.730) e Wentz (p. 8.676).
Marcia e Maratona: La 10 km femminile vede la vittoria della spagnola Diaz davanti alle svedesi Jansson e Ybanez.
Negli uomini la 20 km è vinta dal ceco Pribilinec che precede il nostro Maurizio Damilano e lo spagnolo Prieto. Gli altri italiani sono Arena (5°) e Mattioli (11°). Nella 50 km si impone Gauder (DDR) davanti ai sovietici Ivanenko e Sunzov. I nostri Bellucci e Ducceschi sono 11° e 13° mentre Damilano viene squalificato.
La Maratona femminile è facilmente vinta dalla portoghese Mota in 2h28’38. La medaglia d’argento è conquistata (unica medaglia azzurra femminile) dalla bravissima Laura Fogli (2h32’52), il bronzo va alla sovietica Khramenkova (2h34’18). La Moro chiude 8^ (2h39’19) e la Marchisio 13^ (2h42’06).
La Maratona maschile è un’altra gloriosa pagina per l’atletica azzurra! E’ una splendida doppietta ad opera di Gelindo Bordin e Orlando Pizzolato che entrano insieme al Neckar Stadion e si giocano allo sprint il Titolo Europeo. Prevale Bordin in 2h10’54 che precede Pizzolato di tre secondi. Il terzo posto è del tedesco occidentale Steffny (2h11’30). Poli è tredicesimo (2h15’25).
Concorsi Donne: L’Alto è stravinto dalla straordinaria bulgara Kostadinova con m. 2,00. Con m. 1,93 la seguono la Issayeva (BUL) e la Turchak (URS). E’ questa l’ultima competizione internazionale a cui partecipa la nostra immensa Sara Simeoni che qui si ferma in qualificazione (1,86). Grande risultato nel Lungo vinto dalla Drechsler con m. 7,27 seguita dalla Chistiakova (URS) (7,09) e dalla Radtke (DDR) (6,89).
Il podio del Peso: Krieger (DDR) m. 21,10, Mueller (DDR) 20,81, Achrimenko (URS) 20,68. La Krieger si chiamava Heidi. Alcuni anni dopo a causa delle abbondanti somministrazioni di steroidi anabolizzanti a cui erano soggetti molti atleti della Germania Est, la Krieger fu “costretta” addirittura a cambiare sesso! Ora il suo nome è Andreas. Anche nel Disco l’oro è vinto da una tedesca orientale: Sachse (m. 71,36), poi Christova (BUL) (69,52) e Hellmann (DDR) (68,26).
Il Giavellotto vede addirittura battuto in qualificazione il Record Mondiale (m. 77,44) dalla britannica Withbread che lo migliora di ben 2,04 metri! Vince poi la finale con 76,32 davanti alla Felke (DDR) (72,52) e alla Peters (GER) (68,04).
Concorsi Uomini: Nell’Alto è doppietta dell’URSS: Paklin (2,34) e Malchenko (2,31), poi Thranhardt (GER) (2,31). Anche nell’Asta i primi due sono sovietici ma sono anche fratelli! Sergey (5,85) e Vasily (5,75) Bubka. Il bronzo se lo aggiudica il francese Collet (5,75). Nel Lungo c’è la netta vittoria del grande Emmiyan (URS) con m. 8,41 davanti all’altro sovietico Layevskiy (8,01) mentre il bronzo è per il nostro Evangelisti (7,92). Chiude 12° l’altro azzurro Secchi (7,35 – 7,73 in qualificazione).
Nel Triplo è il fortissimo bulgaro Markov a conquistare l’oro (17,66) seguito dal duo sovietico Bruziks (17,33) e Protsenko (17,28). Il nostro Badinelli non entra in finale (16,42). Nel Peso è il gigantesco Guenthoer (SVI) a vincere con la gran misura di m. 22,22 davanti agli atleti della DDR Timmermann (21,84) e Beyer (20,74). Solo un centimetro più giù troviamo il nostro Andrei. Assoluto dominio sovietico nel Disco con i primi tre posti! Ubartas (67,08), Kolnootchenko (67,02), Kidikas (66,32). Si ferma in qualificazione Martino con 59,94.
Anche il podio del Martello è affare privato dell’URSS.
Ed in questa gara si registra il miglior risultato tecnico in campo maschile con uno straordinario Primato del Mondo da parte di Yuri Syedikh con m. 86,74! Dopo quasi quattro decenni questo è ancora l’attuale Record Mondiale! Esattamente un metro di meno per l’argento di Litvinov (85,74). Terzo è Nikulin (82,00). Nel Giavellotto vince l’atleta di casa Tafelmeier con m. 84,76 seguito da Michel (DDR) (81,90) e da Yevsyukov (81,80).
Alla conclusione di questi Campionati Europei si contano, nel Medagliere complessivo, 36 medaglie per l’Unione Sovietica (11-13-12) seguita dalla Germania Est con 29 (11-10-8).
L’Italia chiude ad un brillantissimo quinto posto con all’attivo 10 medaglie. Due Ori (Mei e Bordin), Sei Argenti (Fogli, Cova, Pizzolato, Panetta, Mei, Damilano), Due Bronzi (Antibo e Evangelisti).
Mario Biagini
Starter Nazionale: operante nelle più importanti Manifestazioni Internazionali e Nazionali svoltesi in Italia; - Stella d'Argento CONI al Merito Sportivo; - Presidente Fidal C.P. Roma dal 2009 al 2021; - Ideatore nel 2009 del "Mennea Day", Manifestazione poi riproposta in tutto il territorio nazionale; - Storico dello Sport; - Consulente Storico e collaboratore della trasmissione televisiva "Nati per Correre".