Da quando corro ho iniziato ad appassionarmi sempre di più ai lunghi viaggi.
Ovunque essi siano, al mare, in montagna o nel vuoto assoluto dei deserti, la cosa che ho sempre desiderato è sapere che ci sei tu le tue scarpe da corsa e la tua solitudine.
Mi sono sempre chiesta come si fa a lanciarsi in simili avventure, ma soprattutto che cos’è che spinge certi uomini a camminare e correre in condizioni estreme e fin dove si può arrivare.
Così, presa dalla curiosità, mi sono decisa e ho fatto un viaggio anch’io, vivendolo attraverso le parole, i video e le foto di chi le ha vissute di persona.
Stefano Miglietti è un extreme runner and Walker.
Una passione innata per la natura e per lo sport, fin da bambino ha giocato a tennis a livello agonistico, a rugby fino ad arrivare all’alpinismo e lo sci alpino maturando una determinazione che proprio in queste due ultime attività trovano la giusta direzione.
Il suo carattere solitario e la sua tenacia lo spinsero ad affrontare avventure in totale autosufficienza sia fisica che mentale in perfetta solitudine.
Ha affrontato un totale di 10 avventure tra cui 3 al freddo e 7 nel deserto.
Si allena nei boschi vicino Brescia spesso insieme al suo cane Birba, facendo circa 6000 km l’anno.
Servono tanti chilometri sulle gambe e tanta resistenza.
Porsi un obiettivo per lui è davvero fondamentale, e tutto quello che fa lo fa per beneficenza.
Inizia nel 2003 fondando un’associazione “ Avventurando” per condividere le sue avventure e la sua passione, partecipando a febbraio alla Sustina 100 in Alaska 160 km tra i ghiacci qualificandosi 5º.
Nello stesso anno a Dicembre completa l’attraversata del deserto del Murzuq in Libia 380 km con un dislivello di 12.000 metri in 5 giorni e 23 ore.
Questo gli vale come titolo di primo uomo al mondo ad attraversare a piedi l’Erg Murzuq.
I tuareg che lo hanno accompagnato durante questa sua impresa lo hanno soprannominato “ Rajil Cra” ovvero uomo che corre.
Nel 2005 vince come Runner la Yukon Artic Ultra in Canada con una temperatura di meno 40º.
Nel gennaio 2006 l’impresa delle imprese:
l’attraversata in solitaria e in modo autosufficiente del deserto chiamato il Gran Mare di Sabbia, in Egitto totale 550 km trascinando un carretto di circa 95 kg (pari al peso che potrebbe avere una persona ) con attrezzi, alimenti e acqua necessari per la sopravvivenza il tutto in 5 giorni e 23 ore, fra le oasi di Farafa e di Siwa.
A dicembre dello stesso anno attraversa il deserto egiziano Gilf el Kebir 340 km in 3 giorni e 5 ore.
Stefano è il primo uomo al mondo ad averlo attraversato a piedi.
Nel febbraio 2007 vince insieme all’amico Chicco Ghidoni la Yukon Arctic Ultra Canada.
5 giorni e 6 ore trainando una slitta del peso di 20 kg in condizioni climatiche avverse.
Settembre 2008 Miglietti attraversa il deserto egiziano del “Kharafish”, tra l’oasi di Farafra e quella di Dakhla.
Il Kharafish è divenuto così il quinto deserto attraversato a piedi dal runner italiano per un totale di 200km in 44 ore marciando anche di notte riposando pochissimo.
Nel 2011 stabilisce il record di 10 maratone no stop nel deserto percorrendo 422 km passando nel Black Desert, White Desert per terminare al confine del Great Sand Sea Desert.
Novembre 2012 porta a termine un’altra impresa sportiva da primato, spostando la soglia del limite umano. Ha corso per 250 Km per 38 ore consecutive senza cibo e senza acqua nella depressione di Qattara in Egitto.
È a novembre del 2018 che Stefano attraversa sei deserti in Marocco: 530 km in 4 giorni e 10 ore.
Ho osservato con grande stupore e lodevole ammirazione tutte le sue avventure e in anteprima mi ha confidato che a novembre vorrebbe andare di nuovo in Marocco portando però con se una ragazza in carrozzina la sua impresa sarà di 400 km..
Un buon viaggio è la consapevolezza di lasciare che i pensieri si trasformino in immagini reali, quelle che hai sempre sognato.
E mentre continuo a guardarle, non posso far altro che sognare, così, come diceva Gandhi perché
“Finché porterai un sogno nel cuore, non perderai mai il senso della vita” e l’uomo che corre nel deserto ne porta sempre almeno uno con se.
Dominga Scalisi