Nel nostro mondo, di atlete con la determinazione di Peppa, ce ne sono poche. Trascinante, coinvolgente, anima mossa del running 2.0.
Domenica a Tokyo ha portato a termine un ciclo che era partito con la Maratona di New York e si è concluso con una medaglia straordinaria: la Six Majors Medals.
Per vincerla si deve completare la Abbott World Marathon Majors, una lega composta da sei delle più grandi e famose maratone del mondo.
Le gare si svolgono a Tokyo, Boston, Londra, Berlino, Chicago e New York City.
Un traguardo voluto e condiviso con il suo stile entusiasmante, mai scontata, sempre in prima linea quando c’è da spremersi per l’ultima ripetuta. Anche questo è correre oggi nel mondo.
Portatrice sana della sindrome di wanderlust vissuta tra le linee di confine del mondo. Peppa ha raccontato più volte i suoi viaggi da runner qui su storiecorrenti.
Un passato atletico che le ha permesso nel tempo di adeguarsi a diversi carichi di lavoro fino a chiudere maratone con tempi bellissimi.
Eterna innamorata della sua terra, non perde occasione per tornare a correre sulle spiagge perfette della sua Sicilia.
Abbiamo sentito l’opinione di chi l’ha portata su quelle finish line con il sorriso e la voglia di andare avanti.
Allenare un’atleta come Peppa è una grande soddisfazione, commenta il suo allenatore Max Monteforte, in questi anni si è affidata ha compreso e rimossi alcuni suoi “must“.
La sua voglia di correre e la determinazione parlano da sole. Arrivare a conquistare una Six Majors Medals non accade tutti i giorni e lei per arrivare a questo traguardo non ha certo lesinato impegno e quel sano sacrificio che forgia tutti i veri atleti.
Dal punto di vista tecnico Peppa è proprio una fondista, tanto che ancora non è riuscita ad ottenere il meglio delle sue possibilità in gare più brevi come 10.000 e mezza maratona, ma sono convinto che da qui a pochi anni ci sarà la sua completa maturazione e che utilizzando lavori più veloci sarà poi in grado di abbattere il muro delle 3h30 in maratona.
Il suo lavoro preferito sono proprio i lunghi, quelli che partono dal Ponte della Musica a Roma e che azzerano completamente la ciclabile accanto al fiume Tevere. L’allenamento che invece non sopporta proprio sono le salite lunghe che onestamente al momento non riesce proprio a digerire.
In fine ecco la voce di un’amica che con Peppa condivide anche quanto vive oltre le linee di partenza. Peppa la mia sorellina, come la chiama Paola Ciapparoni. Testarda e tenera, determinata e fragile, una donna che non si ferma davanti a niente, e lo dimostra tutti i giorni non solo nello sport.
Adesso la Six Majors medals, obiettivo raggiunto con una tenacia pazzesca, e vedere il suo sorriso nelle foto con quel medaglione mi riempie il cuore. Brava amichetta mia, sono fiera di te.
E anche tutti noi!
Marco Raffaelli