La curiosità era tanta, per una serie di motivi che abbiamo condiviso in questi mesi. Per le nostre reticenze davanti a un bando che non vuole vedere la luce.
Per la paura di assistere a una Maratona di Roma che rischiava di compromettere la passione e il lavoro profuso in tanti anni.
Ma la cosa che più ci ha mossi è stato voler capire come si potesse organizzare una maratona in salita. Un evento che doveva essere un piano B, che visto da noi suonava di serie B
Per queste ragioni che oggi, essere stati alla presentazione della Maratona Internazionale di Roma, ha avuto un valore diverso.
Si è tenuta pressa la bellissima Centrale Montemartini, un luogo insolito e affascinante, fuori dalla consueta sede istituzionale del Campidoglio
Abbiamo assistito all’introduzione di un lavoro diverso ma che sta portando ad un prodotto conosciuto e nel contempo nuovo.
Gli organizzatori sono stati in grado di arrivare quasi a 9000 iscritti, con una fase di avviamento della macchina organizzativa faticoso e incerto, ed è già un grande successo.
Quello che viene fuori visto da chi segue il running romano con uno sguardo appassionato e coinvolgente e ormai disincantato è il clima con cui hanno lavorato i coordinatori.
Tre squadre coinvolte. Fidal, Comune di Roma e Acea. Intorno ai quali si sono raccolte le energie migliori del mondo podistico romano.
E’ venuta fuori la capacità organizzativa più funzionale alla situazione. Perché quando le cose non vanno come dovrebbero siamo i primi, noi italiani a cogliere le opportunità del caso. Lavorando al limite, attuando una sinergia che sfrutta la flessibilità delle persone coinvolte.
Con questo metodo di adattamento ed esperienza che il 7 aprile si correrà la 25° Maratona di Roma, per fortuna!