Valerio Piccioni è l’inventore della Corsa di Miguel e a cui tanti runner romani, e non solo, vogliono molto bene.
Uomo dai modi pacati, cordiale anche nel pieno delle mille incombenze di una gara che mobilita un intero mondo. Il suo approccio, mai scontroso e sempre disponibile, si riflette persino al telefono, dove risponde con gentilezza e ti dice che scriverà la prefazione al tuo libro.
“Lasciatevi portare via da questi racconti: fatevi sorprendere o avvertite un’aria prima lontana e poi familiare, come se le atmosfere che vi fanno vivere le pagine di Marco Raffaelli fossero semplicemente delle vicine di casa. Poi, quando avete finito, o magari subito dopo una delle storie, fate un bel respiro, indossate il vostro pantaloncino e la vostra maglietta, tutti i colori vanno bene, e fate la cosa più semplice del mondo: correte.”
Ed è proprio dalle parole scritte nelle prime pagine della raccolta di racconti “Siamo tutti sulla stessa strada” che emerge il suo profondo amore per le corse nelle nostre città.
Valerio, attento osservatore di una società in continua evoluzione, ha saputo anticipare i cambiamenti, i “balzi” del nostro paese, più veloce di un centometrista, più agile di un ventenne. Eppure, non ha mai perso quel tocco da professore affettuoso, che ti corregge con cura, senza mai farti sentire inadeguato.
Da 25 anni, ci fa innamorare delle vicende legate alla Corsa di Miguel, dimostrando che la passione che lo guida è uno degli strumenti più potenti per far scendere le persone in strada e correre.
Sabato mattina presso la Casa del Jazz che si è riempita di storie, di colori, di sport e di corsa, La Corsa di Miguel si è presentata per un’edizione 2025 più salda, più bella e più globale, proprio in virtù del motto “Lo sport è un mappamondo”.
In sala c’erano anche parti di mappamondo, con gli atleti che hanno portato un po’ di Parigi 2024: il campione taekwondoka Simone Prince Alessio, la sciabolatrice Chiara Mormile, il mezzofondista Federico Riva, lo schermidore paralimpico Amelio Castro Grueso e l’oro paralimpico in lancio del disco Rigivan Ganeshamoorthy.
Personalmente credo che raccontare storie di sport, tra realtà e fantasia, mi abbia portato a conoscere persone come Valerio e a percorrere strade che altrimenti sarebbero rimaste sconosciute.
Il mio consiglio spassionato è di ascoltare chi abbiamo accanto, anche mentre corriamo; parlare e ascoltare è una cura contro i mali e le solitudini del mondo. E, ovviamente, leggete. Leggete tanto, perché solo così sarete uomini e donne più liberi in questo mondo caotico.