In tutti questi anni di gare, maratone e allenamenti, non ho mai contato né le medaglie appese al collo, né i chilometri percorsi durante le preparazioni necessarie per conquistarle. Non si tratta di un esercizio di snobismo podistico, ma del risultato di un approccio rivolto più a ciò che verrà rispetto a quanto avvenuto subito dopo il traguardo.
Con lo stesso criterio, che per qualcuno può sembrare superficiale, non conto mai quanti libri leggo in un anno. Così, sugli scaffali e sui comodini di casa, si impilano testi letti e da leggere in un ordine involontario e senza una regola precisa. Da gennaio, però, ho dedicato una mensola ai libri del 2024 e, a sette mesi dal primo testo letto, ne ho accumulati in totale 20. Questo significa tre al mese, che ad oggi sono più delle gare podistiche a cui ho partecipato.
La libreria dove faccio gli acquisti si trova nel III Municipio di Roma e si chiama “Libreria Racconti Ritrovati“.
Aperta due anni fa da due ragazze bravissime, Giulia e Claudia, sorelle e ottime socie, è uno spazio colorato, vivo e con scaffali colmi di titoli mai banali e sempre stimolanti. Ci sono due gruppi di lettura che si ritrovano una volta al mese, a fine serata, per discutere del testo selezionato a votazione dai partecipanti. Con molto piacere, faccio parte del gruppo del martedì.
Le librerie di quartiere rivestono un ruolo cruciale nel tessuto socio-culturale di una comunità, fornendo un’alternativa preziosa rispetto alle catene delle grandi case editrici
Offrono un ambiente intimo e accogliente, dove libraie come Giulia e Claudia instaurano rapporti personali con i loro clienti, comprendendo meglio i loro gusti e bisogni specifici. Questa relazione diretta e personale è spesso assente nelle grandi catene, dove l’approccio è più standardizzato e impersonale.
Librerie come la loro fungono da veri e propri centri culturali, promuovendo autori locali, ospitando eventi e letture pubbliche, e diventando punti di riferimento per gli abitanti del quartiere.
I librai di quartiere in generale, esperti e appassionati, curano con attenzione la selezione dei libri offerti, (mi hanno consigliato autori e temi che non avrei letto per miopia da scaffale) privilegiando opere di qualità, anche di nicchia, che altrimenti potrebbero non trovare spazio nei circuiti più commerciali.
Sostenere le librerie di quartiere significa anche contribuire alla vitalità economica locale. Gli acquisti presso queste piccole attività aiutano a mantenere vivo il commercio di prossimità, creando posti di lavoro e rafforzando il senso di comunità.
Entrate nelle librerie sotto casa per vivere un’esperienza di acquisto unica, caratterizzata dalla possibilità di scoprire tesori nascosti e di ricevere consigli personalizzati da librai appassionati. Questa dimensione esperienziale è spesso persa nelle grandi catene, dove l’acquisto tende a essere un atto meccanico e standardizzato.
Sono un baluardo della diversità culturale, della sostenibilità locale e della qualità nell’offerta letteraria. Frequentarle e sostenerle è un atto di resistenza culturale e un investimento nella ricchezza umana e intellettuale della propria comunità.
Leggere è un esercizio che va allenato: più leggi e più vuoi leggere, un po’ come la corsa.
Devi trovare lo spazio per volerti bene, evitare distrazioni inutili, lasciare il telefono in un’altra stanza e immergerti in una storia appassionante. Allo stesso modo, dedicarsi un’ora di corsa richiede le stesse dinamiche, compresa quella di non portarsi il telefono dietro mentre si corre, sia con un amico che da soli.
Ed è proprio nella corsa che mi sono ritrovato con Giulia, la maggiore delle due sorelle libraie. Incuriosita dalle nostre corse nel quartiere, si è unita ai giri mattutini per avere compagnia e parlare senza fretta.
State pensando alla stessa cosa che ho pensato io, vero?
Creare un gruppo di lettori che corrono, un “Book Running Team”.
Sul nome possiamo lavorarci, ma sulle attività abbiamo le idee chiare: un giro da 10 km e un libro di cui parlare. A rotazione, ogni volta un partecipante propone un titolo, anticipandone la trama e i personaggi durante la corsa, in una sorta di recensione in movimento che possa stimolare il passo e la voglia di leggerlo.
Chi viene domani?