Mi sono iscritto alla Maratona di Roma, in una linea perfetta di promesse non mantenute, decisioni granitiche e invalicabili, in barba a qualsiasi visione coerente della corsa, per cui avevo sentenziato che non avrei più corso maratone.
Con buona pace di quel giorno in cui, all’ombra del medesimo traguardo capitolino dissi “ho finito, dopo questa, non correrò più maratone”, mi sono nuovamente assicurato un pettorale per il prossimo 17 marzo 2024, alla Maratona di Roma.
Quale maratoneta non ha mantenuto le decisioni prese in carriera almeno una volta? Quanti hanno visto cambiare l’orizzonte delle fatiche grazie al consiglio dell’amico di sempre o di un video motivazionale in rete?
Ne conosco a decine di runner che, davanti a una giornata uggiosa, senza sprazzi di sfide future, si sono posti il quesito: “ e ora?”
La voglia di sentirsi attivi, o attivati da una nuova sfida che ci illuminerà le strade, la voglia di risentire la frenesia di uno start, seppur con una preparazione diversa negli anni, ci rende un po’ più uguali.
Basta un allenamento fatto bene, un pensiero positivo e tutto o quasi può cambiare, di sicuro migliorare.
Le ragioni per ripartire con una preparazione, quale che sarà, alla fine sono sempre le stesse.
Del sano egoismo che si trasforma in benefici per tutti, la convinzione che lo sport potrà fare del bene anche a chi ti sta intorno.
Allora non resta che mettere il meglio di noi in tutto ciò che facciamo, e al traguardo non saremo mai soli.