Da Messina a Capo nord in bici in un viaggio pieno di speranza e solidarietà.
Inizia così il viaggio di Gasparino La Rosa, partito l’8 luglio scorso pedalando da Messina fino a Capo Nord, con l’intento di percorrere quasi 6.000 chilometri in sella alla sua bici entro Ferragosto.
Ha superato sorprendentemente ogni aspettativa arrivando a destinazione con 3 giorni di anticipo, il 12 agosto. Si conclude qui il commovente “Un viaggio per la vita” intrapreso dal maggiore della Guardia di Finanza, Gasparino La Rosa, in servizio presso il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro.
Un’impresa intrapresa per onorare la memoria della moglie Maria, scomparsa un anno fa a causa di un tumore, e per raccogliere fondi a favore dell’Airc Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Un’iniziativa supportata dal Comando Generale della Guardia di Finanza e dalla Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, che ha anche lo scopo di sensibilizzare e sostenere la ricerca oncologica.
Il maggiore ha attraversato l’intera penisola italiana portando con se il foulard di sua moglie legato alla sua bici. E’ arrivato fino a Torino dove si è poi unito alla Nord Cape 4000, gara mondiale di ultracycling che attraversa 10 nazioni, in solitaria e in poco tempo passando per la Svizzera, la Francia, il Belgio, l’Olanda, la Germania, la Danimarca, la Svezia, Finlandia e Norvegia fino a raggiungere Capo Nord.
Ha raccontato le sue tappe giorno dopo giorno attraverso la sua pagina web di retedeldono.it
La Rosa è riuscito a raccogliere una somma di 20.837 euro grazie alle donazioni online. Al termine del suo viaggio, sotto la statua de “Il Globo”, La Rosa ha scelto di legare un foulard appartenuto alla sua amata moglie, come simbolo tangibile di questo percorso di grande amore.
Il Maggiore della Guardia di Finanza e ciclista ha condiviso sulla pagina di rete del dono questo messaggio: “Mia moglie ha affrontato a testa alta il lungo ed estenuante combattimento, senza mai buttare la spugna e cercando di volta in volta di arrivare al round successivo, pur sapendo che l’incontro si sarebbe concluso con un knockout a favore dell’avversario. Il suo più importante coach (la ricerca) le ha consentito di rimanere in piedi il più a lungo possibile e, in alcuni round, le ha dato anche la speranza di poter vincere. Sono sicuro che le farebbe molto piacere se lo stesso allenatore, con tecniche innovative, potesse donare ad altri le speranze di vita che lei non ha avuto”.
Gasparino La Rosa, in questo lungo e straordinario viaggio, è stato fonte di ispirazione, speranza e coraggio soprattutto per chi continua ogni giorno a combattere questa malattia.