“La vita del corridore è spartana, semplice, spoglia: nessuna distrazione, zero avventure e anche pochi pensieri, perché i pensieri pesano, e in bici bisogna essere agili, leggeri, aerodinamici.
Quando un ragazzino mi chiede com’è la vita del corridore, gli spiego che è fatta soprattutto di queste rinunce e sacrifici, moltiplicati per anni, osservati anche d’inverno, quando si corre soltanto dall’altra parte del mondo, in Australia e in Sud-america.
Poi, quando vedo il ragazzino che si spaventa o si intristisce, aggiungo che queste rinunce e sacrifici non gli peseranno se ama la bicicletta come la amo io.
Per me quella del corridore è la più bella vita che si possa immaginare: sulla strada, nella natura, fra viaggi e corse.”
[Vincenzo Nibali – La Quinta tappa / Ed. Rizzoli]