Volevo un gatto nero nero nero…e invece no…volevo un tapis roulant.
Non posso correre, non posso esercitare la mia amica corsa e allora come posso fare a non trasformarmi di nuovo nella donna divano?
Compro un tapis roulant.
Mi rivolgo al mio special one, il mio divano man per un consiglio.
L’uomo giusto al posto giusto nel momento giusto.
“Papi, voglio comprare un tapis roulant per l’emergenza apocalittica”
“Tu non stai bene…però se lo compri lo uso anche io”
E li ti volevo!!
Un alleato!!
Il mio migliore amico da 14 anni, l’uomo che mi sopporta e mi supporta purché sia in posizione seduta, sdraiata o semiseduta.
Lo chiamo Papi perché Marge chiama così Homer.
“Dai! Facciamolo!! Compriamolo!!”
Apro il primo punto di riferimento. Amazon. Ce ne sono di tutti i tipi e io non ci capisco un’H.
Ok, partiamo dalle basi.
Sento wonder coach.
La prima cosa che mi dice è
“Desisti! A meno che non ti serva un attaccapanni”
Le spiego che è per l’emergenza, che la notte sogno di correre per parchi e che non potendo correre e non potendo andare per parchi, posso mettere un sentiero della campagna inglese da you tube e far finta di stare lì, felice come in un sogno meraviglioso.
La risposta è la medesima: “Desisti”.
La torchio come durante un interrogatorio della CIA e mi dice che parametri guardare e parte la caccia grossa.
Individuo la marca su amazon e poi vado sul sito della prescelta.
E mi fermo.
Si perché tutto sommato prima o poi si potrà uscire di nuovo e io che me ne faccio di questo costosissimo cataplasma per casa?
Finirà a prendere polvere e ci stenderò le lenzuola d’inverno.
Non lo compro.
“Papi, ho cambiato idea! Niente tapis…posso spenderli meglio tutti quei soldi!!”
“Lo sapevo!! Tornerai!!”
“Nooo è una cazzata!! solo per il tempo della quarantena manco fosse l’eternità!!”
Ci dormo sopra, mi sveglio, vado al bagno con il telefono, ho tempo da perdere e Amazon mi mostra una serie di tapis roulant.
Beh. Forse uno di fascia inferiore, costa meno, dopo lo usa lui…
“Papiiiiii!!!Ma se ne prendiamo uno più scarso?”
“Se lo prendi prendilo buono che quando vuoi lo puoi usare, se lo prendi scarso poi fa schifo e non lo usi e sta sempre in mezzo”
“mmmh”
“Ma qui dice che è buono”
“non ho mai visto uno che vende una cosa e ti dice che fa cagare”
E qui mi torna un detto napoletano che mi dice sempre mia madre quando si presenta un caso simile “Acquaiuò…l’acqua è fresca?” “E’ comm’a neve!”
Desisto.
Passa un altro giorno. Nel groviglio di chat iperattive di questi giorni, in molti parlano di tapis roulant. Ci ripenso. Quello che mi sembrava semi professional continua ad attirarmi.
“Papiiiiiiiiiii???!!!Ma secondo te, riusciamo a portarlo su io e te un collo da 130 kg???”
“Tu non stai bene…Che vuoi comprare ??? Un pezzo del muro di Berlino???”
“no…il tapis”
“Bastaaaaaaa!!! O lo compri o non lo compri…stai a traccheggia da due giorni!!!E che palle!!!”
“ok chiedo di nuovo a wonder coach”
“Ma lasciala in pace!!Sei una cambiale!!E poi no…il pacco è troppo grosso, non ci va in ascensore”
“non è vero…36×90 ci va…”
“e i 190 di altezza?”
“Se ci entra quello dell’ultimo piano che è altissimo ci va anche il tapis”
“certo che però con quello che costa…e poi ingombra…vabbè…basta…non ne parliamo più”
“Dio sia lodato!”
Passano le ore e io non ho davvero niente da fare. Pulire non mi va, fare esercizi non mi va, vivo attaccata al telefono come se fosse una bombola di ossigeno che mi tiene in contatto con un mondo esterno che diventa sempre più interno.
A fare dolci non ci penso proprio, ho promesso a me stessa che entro giugno devo perdere 6 kg e devo perderli, quindi no crostate, no ciambelloni, no dolci di qualsiasi forma. Nemmeno i pancake di wonder doc.
Beh, forse potrei mangiare qualche dolcetto se corressi….su un tapis roullant!!!
“Papiiiiiiiiiiiiiii!!! Secondo me ce la facciamo a caricarcelo!!! Io ho bisogno di correre e lo sai che mi fa stare bene!! Se me lo consegnano entro giovedì fino al 3 aprile sicuro lo uso e poi quando non mi va di uscire, d’estate, metto l’aria condizionata e mi faccio quei 30 minuti scarica cervello che mi fanno stare tanto tanto bene!!”
“Ti ho persa a caricarcelo”
“Tu non mi ascolti!!ne compriamo uno un po’ più vecchiotto, costa meno…anzi no…chiama il tuo amico e vedi se ci vende quello della palestra!!O ce lo affitta!!Lo vado a prendere io…”
“Stai delirando…tra due minuti chiamo il 112 e ti faccio venire a prendere che se non ti ammazza il coronavirus ci penso io!!”
Sono le sei e parte il telegrafo del crepuscolo.
Un bambino suona Titanic al flauto, qualcuno suona una trombetta, chi un tamburello, chi applaude.
Io sono qui, davanti al pc a scrivere e a pensare se devo comprare o meno sto benedetto tapis roullant.
Ludmilla Sanfelice