Qualcosa di buono che verrà

Ieri sono tornato a nuotare al mare, per l’esattezza mia figlia nuotava io provavo a starle dietro.

La foto di copertina ne è la prova.

Un’acquatica come lei, tenuta tutto questo tempo lontana dal suo elemento, nel momento del tuffo era la ragazza più felice del mondo.

Mi ha detto “pa’ io oggi non esco più” e così è stato per molte, molte bracciate.

Mentre la vedevo nuotare, ovviamente avevo già finito con largo anticipo, pensavo ai legami tra le persone, così come se ne instaura uno con una passione.

Ci sono unioni che lasciano segni profondi grazie a ciò che hanno vissuto, al tempo trascorso insieme, qualsiasi esso sia stato e non ci sarà nulla di materiale che possa sostituire quel vincolo.

Pensate al traguardo più bello del mondo, al tuffo nel mare più azzurro, non avrebbero lo stesso valore se non fossimo stati con la mente a qualcuno o nelle condizioni ideali con quel qualcuno accanto a noi.

Io non credo alla visione misantropica della vita, tutti viviamo per condividere con il prossimo anche una minima esperienza. Perfino un padre e una figlia nell’atto di correre insieme verso le onde del mare, trovano un tempo sognato che bisognava sognare, come canta Fossati.

Ognuno usa il mezzo a lui più idoneo, ma il fine è lo stesso: vivere con il mondo cosa sta vivendo.

E allora, in questa storia assurda dentro la quale stiamo correndo, quante volte ci siamo fermati a pensare, anche solo per un momento, a chi non era vicino a noi?

Che voglia che avevamo di stare l’uno accanto all’altro anche solo per dirci “che bello”

La realtà di oggi non è tutta da buttare, siamo più poveri, spaventati e a tratti arrabbiati questo sì ma anche consapevoli che la vita ci mette davanti a prove che nessuno aveva previsto.

Esperienze che affrontiamo da soli, con forza, con le nostre bracciate a pieni polmoni, ma se ci sappiamo lasciare andare, fidandoci del prossimo, non saremo soli mai.

Perché solo adesso è successo che chi vive a un metro da me è diventato me.

Buona settimana amici

 

 

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso