Correre è bellissimo e non mi stancherò mai di pensarlo.
In un tranquillo lunedì mattina di ottobre mi piace ancora credere che la corsa sia un fenomeno sociale unico.
Perchè, se ci pensate, è solo durante la corsa che veramente non pensi a nulla, o di sicuro rimetti in ordine le priorità.
Anche per questo, a noi amatori, di tutte le vicende negative che girano attorno alla running, poco ci importa.
In quanto c’è chi è preposto a vigilare, e lo fanno per fortuna.
Noi abbiamo già talmente tante rotture ogni giorno che almeno qui dentro vogliamo stare bene, sentirci protetti dalla fatica e non subire influenze negative.
Poi c’è questa bella esperienza di poter correre in località nuove.
Scoprire angoli nuovi a un passo da te.
Comminare in un vicolo di una città di provincia senza macchine con palazzi che nascondono bellezze incredibili.
Ovunque avete corso sono certo che la riflessione è condivisa.
Questo fine settimana c’erano gare ovunque: Parma, Palermo, Salerno, Foligno, Pescara, Cremona…e la sensazione non è cambiata da nord a sud.
Attorno alla corsa ci sono le scoperte dietro un portone di un palazzo di Foligno e una signora che ti racconta del suo mondo e di come è stata dura ripartire dal terremoto.
Esperienze che scopri rallentando, vivendo ad un passo diverso, quello che in città come Roma non conosci più, perchè non hai tempo, non hai testa.
Un fine settimana condiviso con gli amici che fanno da cornice e centro alla voglia di fuggire per poco tempo da una realtà metropolitana che offusca tutto.
E poi c’è la corsa che è scusa e fine ultimo e motivo per ripartire e bisogno per fare pulizia delle cose che non vanno.
Sa essere generosa la nostra fatica e anche maestra e grazie alla quale capisci che a cambiare sei proprio tu.
Un passaggio che avviene con il tempo, chilometro dopo chilometro, con le persone giuste anche se a volte sei più lento e a volte più veloce, ma lo farai consapevole che stai facendo la strada giusta senza farti più male.
Buon passo a tutti amici
Marco Raffaelli