Lezione n. 21: Migliore di ieri

“Lo so che li hai visti tutti, non è vero?”

Mi dice la coach mentre tento di recuperare il respiro tra la prima delle 20 ripetute da 400 metri che mi impegnano in questo allenamento… infinite, impossibili…

Quei difetti che chilometro dopo chilometro sono venuti fuori come lumache dopo la pioggia.

Non l’avevi messo in conto non è vero?

Seconda, terza, quarta ripetuta e recuperi annessi, no non ce la posso fare, mi arrendo.

Non eri pronta e nemmeno lo volevi.

Eppure quando ti guardi nello specchio, si schierano tutti lì, nel tuo sguardo che ormai fai fatica a sostenere.

Difetti e mancanze si affacciano prepotenti nei ricordi di ieri e ti perseguitano.

Ripetuta, recupero, ripetuta, recupero, 400 metri ancora, recupero…

sono sfinita ma sono appena a metà e le gambe non girano, continuano a non girare.

Li odi tutti quei difetti.

Non ti piacciono.

Non li sopporti e diciamolo, li trovi orribili.

Vorresti scrollarteli di dosso come fossero polvere ma non sai proprio come fare.

Altro che lattato dei miei stivali! Guarda ciò che non ti piace, guardalo bene, a fondo, adesso, non perdere altro tempo … e poi perdonati.

La coach continua a sbattermi in faccia queste verità, mentre io in silenzio la maledico perché accidenti se non riesco a respirare.

E ancora ripetuta, recupero, ne mancano 7 solo 7 e poi posso fermarmi… ma meglio non indugiare in questo pensiero, mai pensare alla sosta, alla possibilità di uno stop, mai…

Si avvicina mi mette una mano sulla spalla e pronuncia le parole più importanti che abbia mai sentito.

Se vuoi correre una maratona devi lasciare emergere ciò che non ti piace di te.

E poi devi perdonarti: nel perdono si cambia passo e si unifica il pensiero di ciò che siamo con quello che siamo davvero.

Lascia che il processo di unificazione ti conduca a una integrità ormai necessaria.

Sii ciò che sei fino in fondo e poi regala a te stessa la possibilità di essere ciò che vuoi.

Se lo ritieni chiedi scusa, ma abbi compassione dei tuoi errori.

Ultime tre ripetute, ultimi recuperi, tempo di dare tutto quello che c’è…

Allenta la morsa del senso di colpa, respira, perdonati e lascia spazio a ciò che sarai dalla prossima ripetuta in poi.

Ho un moto di commozione e qualche lacrima esce dagli angoli dei miei occhi.

Ma la coach pronta, mi esorta a ripartire e prima di darmi il via, li sulla linea dello 0, all’ultima ripetuta, mi guarda sorridendo e senza esitare urla ai bordi del campo:

corri e vai avanti, sei già migliore di ieri e meriti quel traguardo!”

Ho finito… ho finito finalmente e mentre defatico, sorrido, perché sono imperfetta, sono fallibile ma oggi ce l’ho fatta, con le ripetute e con i miei difetti, oggi è vero sono migliore, migliore di ieri.

Grazie coach!

Dedicato alla mia coach Federica Iachini che ha sempre creduto nelle mie possibilità, nonostante la mia vita complicata e che mi ha insegnato il valore della clemenza, perché nelle gambe bisogna riporre oltre che la testa e il cuore, tanto coraggio, il coraggio di dire prima a se stessi e poi agli altri “ti perdono”.

Ciao Fede!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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