Il caldo può fermare le nostre gare?

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Foto - Pistoia Abetone 2022

La considerazione degli affetti del caldo sulle nostre gare nasce da un confronto fatto in rete in questi giorni tra appassionati di running.

Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a molti cambiamenti nel panorama podisitico nazionale.

Mode, media, tecnologie, alimentazione e tecniche di allenamento hanno aperto la porta della fatica a migliaia di nuovi runner.

Oltre a ciò, i mutamenti estremi dal punto di vista meteorologico ci pongono davanti scelte radicali che impatteranno sulla quotidianità, sport praticato compreso.

Il running è una attività prevalentemente all’aria aperta e lo svolgiamo tutto l’anno, l’estremizzazione delle condizioni meteo nelle quattro stagioni stanno creando ripercussioni, spesso invalidanti, sulle gare, sugli allenamenti.

Gli organizzatori, in questo quadro, si sono trovati a limitare se non a bloccare le gare per vento, pioggia e neve.

L’estate è anch’essa una stagione non facile e considerando la situazione eccezionale e prolungata di questi giorni potrà accadere lo stesso per l’eccessivo caldo.

Chi corre è consapevole che il nemico più difficile da battere sono le temperature alte, affaticano il cuore, portano a una disidratazione eccessiva, mettono a rischio l’apparato respiratorio.

Le maratone d’estate in Italia non si corrono o sono davvero poche ma pensiamo alle classiche gare su strada quali Passatore e Pistoia Abetone, sempre state calendarizzate a fine maggio e a fine giugno con temperature pari a quelle di questi giorni di fatto si sono corse senza limiti.

Sulle gare corte fino a che c’è acqua da bere e da bagnarsi in abbondanza, ci sono e ci saranno.

Queste situazioni ci fanno riflettere sul fatto che poi il caldo eccessivo, intendiamo sopra i 39 gradi come qui a Roma in questi gironi, non è uno stato di emergenza per il Running.

Bisognerà comunque farci i conti, così come in tutte le dirette conseguenze lavorative e di vita quotidiana

Il triathlon è un punto di vista utile per capire cosa avviene in gara. Durante un Ironman quando la gara parte alle 7:30 e porta gli atleti a correre la maratona finale nelle ore centrali della giornata è successo in alcune gare che hanno accorciato sia il tratto in bici che della maratona ma senza annullare l’evento.

Ovviamente il pensiero va alle gare di città per quante ce ne potranno ancora essere in questo periodo ma da quanto emerge le temperature non stanno risparmiando nessuna zona del paese.

Qualche anno fa a una maratona sul lago d’Orta ai primi di agosto con 38 gradi, in quell’occasione nessun atleta ebbe malori, l’organizzatore mise un paio di punti acqua in più, e tutti andarono più adagio ma fino al traguardo.

Gli articoli che scriviamo sulla protezione dal caldo, di correre nelle primissime ore del giorno e via dicendo è evidente che in gara non valgono, resta tutto nelle nostre considerazioni personali sullo stato di salute e approccio alla gara.

In ogni gara si deve mettere in conto il fattore sorpresa siamo considerevolmente intelligenti per poter decidere in autonomia se partire, se continuare o se ritirarsi, perché io adoro il caldo e sto bene anche a 40 gradi, qualcun altro sta bene a meno venti, insomma si deve decidere in e con coscienza.

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