Cosa vorrei fare oggi

Le cose che vorrei fare oggi sono le stesse che vorreste fare voi. Non sono imprese eccezionali, o salti da capogiro, ma è la vita di tutti i giorni che rivoglio indietro.

Le cose che vorrei fare questa mattina è un giro in scooter sul Lungotevere, una camminata in una via del centro, una corsa con i miei amici.

E invece siamo qui, in finestra, nell’attesa di iniziare un nuovo giorno, in casa.

Siamo alla fame da stimoli e chi ci ha messo a digiuno è un virus che si nutre di un pezzo che sta nei nostri polmoni.

Quei due mantici che fanno sì che le nostre gambe arrivino in cima ai monti, i nostri sogni fino ai traguardi più belli e sofferti.

Sono la risposta fisica ai sospiri d’amore e alle speranze di crescita, il virus, indenne, si è pappato tutto in meno di due mesi.

Gli dobbiamo togliere il cibo a quel bastardo e per farlo non ci dobbiamo esporre.

Io ho deciso di non correre e di non cadere nel tranello della interpretazione di tante parole scritte.

Non avrei corso in ogni caso, perché 13.000 morti meritano rispetto, silenzio e l’impegno di tutti.

Serve capire una volta per tutte che questa è una scena che non avremmo visto neppure nel peggior film, ma non lo stiamo capendo.

Non lo vogliamo vedere poichè non ci ha tolto il sonno, non ha sconvolto il nostro sguardo dietro una mascherina.

Come dice il mio amico Mirko Lalli:

“La difficoltà delle persone nel comprendere messaggi semplici è davvero un problema”.

Hai ragione, servirebbe tanto “equilibro e riflessione”.

Cosa deve fare ancora un male per dimostrare la sua forza?

Vi prego state a casa e provate a sognare i prossimi traguardi.

Leggete, studiate, imparate come siamo fatti, quanti muscoli abbiamo, come lavorano i tendini sotto un peso da 8k sul tappeto della vostra camera.

Disegnate con la fantasia cosa possiamo fare alzando il nostro corpo e poi fatelo anche solo sulle rampe delle scale di casa.

È un’occasione incredibile che non ci dovrà ricapitare più in futuro, sfruttiamola.

Cosa vorrei fare adesso è ciò che vorreste fare anche voi.

Parlarci e ascoltarci, due azioni così difficili in una era iper connessa ma sorda.

Provate a scrivere i vostri desideri, se li vedete saranno più vicini e le paure faranno meno male.

Restiamo a casa e non abbassiamo la guardia.

Il mondo intero è più forte di noi da soli, perché è fatto da milioni di persone come noi che stanno lavorando e ci stanno aiutando a raggiungere un traguardo che porrà fine a questa inutile gara senza percorso.

Noi maratoneti siamo fatti per altri obiettivi, non abbiate paura, siate pazienti e li andremo a prendere tutti insieme in una grande corsa a perdifiato.

Buona giornata

Marco

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso