Buone corse “scientifiche” a tutti!

Quando corriamo, si sa, siamo tutti un po’ competitivi!

È vero, la prima regola è divertirsi, ma tutti noi quando passiamo sotto l’arco non neghiamo mai un’occhiata al nostro Garmin, o sbaglio?!

Mi chiamo Sandro, sono per metà un Fisico e per metà un Ingegnere, ed infatti non ho un capello in testa!

Per mia formazione possiedo, quindi, una profonda anima scientifica, ma soprattutto un’infinita passione per la divulgazione.

In poche parole mi piace spiegare le cose di cui normalmente si fatica a comprenderne il funzionamento.

Ovviamente anche nel nostro sport ci sono importanti aspetti scientifici e fisiologici, soprattutto legati alla variabilità delle nostre prestazioni atletiche nel tempo.

Quando ho iniziato a correre in Go Running Team, qualche anno fa, Emiliano mi iscrisse alla squadra e con pazienza mi spiegò le regole del Team, tra cui il Grand Prix interno.

Mi spiegò che nell’assegnazione dei punteggi qualità di ogni gara veniva considerato l’ordine di arrivo e venivano quindi distribuiti punti a scalare a seconda della posizione di arrivo dell’atleta.

Non ero molto addentro in Illo tempore e accettai quella regola supinamente, anche se intuivo vi potesse essere qualcosa di non oggettivo in quel criterio.

Come può un atleta di 60 anni competere allo stesso livello di uno di 20? Perché non si tiene conto della differenza tra i sessi nel calcolo dei punteggi?

È quindi nata la voglia di portare il mio contributo “scientifico” in Go Running Team proponendo al Team, che lo ha prontamente fatto proprio, un innovativo foglio di calcolo che comprendesse tutti questi criteri già usato da siti americani.

Come funziona?

Si parte dal real-time e si ricalcola quindi il tempo di arrivo tenendo in conto età e sesso dell’atleta secondo il criterio chiamato “age-graded”, ed assegnando, quindi, un punteggio ponderato in maniera decimale. Allo stesso tempo viene valutata anche la percentuale di age-graded, parametro utilissimo per misurare la propria forma fisica in base all’età biologica.

Ma andiamo con ordine: cos’è l’age-graded?

È un modo per misurare la prestazione della corsa tenendo conto dell’età, del sesso e della distanza fornendo un punteggio percentuale per ogni gara disputata.

Ma perché incomodarci tanto per ricalcolare le nostre prestazioni in funzione dell’età?

Con l’invecchiamento, è ragionevole aspettarsi di non essere più in grado di correre con la medesima velocità e costanza di quando si era più giovani.

Questo aspetto può essere demotivante per i podisti che hanno “superato il loro picco”, anche se essi sono, per la loro età, buoni corridori.

Quindi, piuttosto che concentrarsi esclusivamente su quanto velocemente si correva in passato, può essere più motivante concentrarsi sulle proprie prestazioni ponderate in funzione dell’età.

Con lo scorporo dell’età e del sesso infatti, è possibile confrontare, per la medesima corsa e a parità di condizioni, le prestazioni di due o più corridori, consentendo agli atleti di competere tra di loro indipendentemente da questi due parametri.

Di frequente si sente infatti discutere di prestazioni ponderate in funzione dell’età, in quanto forniscono un modo per confrontare le proprie performance in gara a prescindere dal numero delle candeline che mettiamo sulla torta!

Infine, lo scorporo dell’età consente di stabilire quanto buona sia la prestazione in un dato momento della nostra vita, permettendoci di tracciare nel lungo termine come sono cambiate le nostre performance.

Altro vantaggio di tale metodo di calcolo è che è possibile utilizzare le proprie prestazioni percentuali ponderate come un metodo per predire i tempi di arrivo delle gare in maniera estremamente affidabile.

In poche parole, il Grand Prix di Go Running Team è un GrandPrix “scientifico”, e consente a tutti di competere allo stesso livello!

Vi ricordate quando a scuola ci chiedevamo insistentemente, “ma la matematica a cosa serve? Non mi sarà mai utile nella vita!”.

Ci sbagliavamo, la matematica ci aiuta a correre meglio ed in maniera più consapevole, e magari a vincere una coppa che non avremo mai pensato di poter ottenere.

Buone corse “scientifiche” a tutti!

Sandro Mastrolembo