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Monthly Archive for: "Maggio, 2020"
Monthly Archive for: "Maggio, 2020"
Credo che sia un valore che mi hanno omologato alla nascita. La libertà.
Per tutta la vita ho cercato di non scendere mai a compromessi e l’ho rincorsa come una bambina rincorre un palloncino colorato che sta per perdersi nel vento. Read more »
Oltre vent’anni fa grazie all’Università scoprii la Patagonia. Il mio primo viaggio “En el fin del mundo”.
Nato per incontrare rappresentanti dell’etnia Yamanà che vivevano nei dintorni di Ushuaia nella Terra del Fuoco, l’ultima testimonianza orale dell’antico linguaggio Yamanà.
Fu un viaggio nel viaggio, e lo straordinario incontro con quella gente, dopo tre settimane passate in quei luoghi, non è stato l’unico avvenimento che mi ha segnato profondamente. Read more »
Il periodo che abbiamo appena vissuto (ma che in realtà stiamo ancora vivendo ma in una fase differente) ci ha portato a cambiare alcuni modi di vedere le cose.
Sulle nostre opinioni. Sui nostri punti di vista e in generale sul nostri pensieri più profondi.
Quello che ho notato è stata l’erosione del dialogo, non in senso letterale intendiamoci ma ci siamo trasformati in tanti opinionisti e talvolta assolutisti.
Questa cosa mi è apparsa più evidente attraverso i social, amplificatore di messaggi e pensieri.
Avete fatto caso che le persone hanno cominciato ad avere opinioni contrastanti, da bianco o nero?
Ci sono stati tanti schieramenti netti e spesso in forte contrapposizione tra loro, tanto da accendere discussioni a base di commenti a raffica.
In tanti di voi si saranno imbattuti in post su runner untori, ciclisti untori, sportivi untori, anziani menefreghisti, dronisti con licenze di volo fuori legge, tutti alla caccia del disobbediente di turno.
Si sono contrapposti clan di benpensanti, giustizieri e sceriffi fai-da-te.
Includo, almeno per un breve periodo, me stesso in questo processo evolutivo del pensiero. Si sono separate le visioni di insieme, ci siamo allontanati verso pericolosi estremismi. Questo distanziamento ha cancellato gran parte del pensiero moderato o quantomeno ne ha offuscato lo sguardo.
Nel film “Così parlò Bellavista” con Edoardo De Crescenzo, in una delle lezioni, il prof. parla proprio di questo. Ai suoi improbabili studenti rammentava di diffidare da chi avesse le verità assolute e le fedi incrollabili (gli estremisti in generale) ma di fidarsi da chi si pone molti dubbi e tante domande su ogni tema (i cosiddetti moderati).
Sì perché, oltre al virus, esistono i problemi di sempre, per le persone e i bambini meno fortunati e che hanno continuato ad avere bisogno del nostro supporto e delle nostre generosità.
Per cercare di riaprire un po’ gli occhi e guardare al di là del polverone che questo virus ha alzato abbiamo accolto con tanto entusiasmo l’iniziativa della mia amica Sabrina Schillaci con la quale saremmo dovuti partire in questi giorni di fine maggio alla volta della Sicilia per la sua raccolta fondi Race Across Limits.
Sabrina Schillaci con la maglia della ITALIAN RIDE – Gregari in staffetta 2020
Io e Michela abbiamo continuato, per quanto possibile, le nostre routine di preparazione fisica ed atletica.
Abbiamo avuto la fortuna di poter sfruttare dello spazio all’aperto e una piccola palestra attrezzata per mantenere i nostri allenamenti.
Abbiamo vissuto il lockdown come occasione di crescita piuttosto che come privazione, ma semplicemente perché per noi l’allenamento non è una cosa in più da fare ma è parte integrante della nostra giornata.
E’ quasi una necessità. È il nostro stile di vita a prescindere dalle competizioni che potremmo o non potremmo fare.
Federico durante un allenamento in casa
Anche in questa circostanza ho visto le persone schierarsi in fronti contrapposti. Ho purtroppo notato che tanti sportivi ha smesso di allenarsi dietro la scusa del “non posso uscire” forse perché molto probabilmente l’allenamento era vissuto più come percorso obbligatorio per la gara più che come stile di vita.
E chi ha smesso ha mostrato molta più intolleranza (e quindi estremismo) verso chi invece si prodigava a continuare a farlo.
Siamo contenti di poter riavvicinare le distanze, facendo idealmente il giro d’Italia in bicicletta insieme agli altri staffettisti che si alterneranno nelle varie giornate.
Vogliamo far sentire la nostra voce ed essere il megafono di Sabrina.
A noi l’onore di presidiare la tappa Toscana proprio alla vigilia della ipotetica riapertura dei confini regionali. Infatti il 2 giugno faremo un percorso meraviglioso partendo dal mare di Viareggio, salendo la montagna per 13km e attraversando la valle della Garfagnana che in questo periodo ha colori e profumi unici.
Sarà una tappa bellissima dentro un grande progetto mosso da una donna che è un esempio per tutti e mai come adesso ne abbiamo bisogno.
Ringraziamo la nostra amica Sabrina Schillaci, persona animanta da una passione indomabile al servizio del prossimo e dello sport con in grado di farci vedere un orizzonte più aperto davanti a noi.
Federico Procopio
Federico e Michela con la maglia della ITALIAN RIDE – Gregari in staffetta 2020
Se nel quadrilatero del silenzio è in scena la stagione dei miracoli, a Sanremo c’è chi si sente circondato dai fantasmi e dalle inadeguatezze. Read more »
Per molti la fase 2 iniziata il 18 maggio con molte riaperture e ancora maggior libertà ha rappresentato un’ulteriore svolta positiva, un riassaporare sempre più libertà, un ritorno a molte attività usuali interrotte dal lockdown e quindi la possibilità di sperimentare un nuovo e rinnovato benessere.
Oggi scrivo a loro. Read more »
Sono Sara Viani una runner principiante, anche se ho già fatto tre mezze maratone e so che la strada è ancora lunga, ho un sogno : voglio arrivare alla maratona di NY per portare il mio messaggio.
Quasi tre anni fa, più precisamente a settembre del 2017, sono stata colpita da una malattia rara, la sindrome di Guillan Barre ( è una malattia rara, autoimmune, che distrugge la mielina che ricopre le fibre nervose e porta alla paralisi progressiva degli arti, causando anche insufficienza respiratoria e cardiaca. ) che mi ha paralizzato dalla testa ai piedi in 24 ore. Read more »
Dopo il dolore e la paura visti nella mia terra in questi mesi difficili avevo bisogno in qualche modo di ritrovare la motivazione e cacciare il senso di colpa che mi prendeva ogni volta che uscivo di casa per fare ciò che amo di più: correre.
Sono Simone, 33 anni, architetto, e vivo a Castelcovati, un piccolo paesino della provincia di Brescia. Read more »
Soni passati poco più di 10 giorni dall’inizio di questa avventura che non è ancora finita e che mi auguro davvero lasci il segno.
All’alba del day 12, sono 130 i team iscritti a questa virtual race senza precedenti nella storia.
Scrivo “senza precedenti” perché per la prima volta (e credo proprio di poterlo dire con cognizione di causa) tantissime podistiche italiane (romane in particolare) si sono “messe su carta” insieme in vista di un unico importante obbiettivo: raccogliere fondi per sostenere SOD Italia Onlus nell’attività di formazione e assistenza sanitaria, oltre che per i progetti di inclusione sociale con la Joelette. Read more »
Patagonia nel 2019 ha pubblicato il secondo libro di allenamento di Steve House e Scott Johnston, Training for the Uphill Athlete ,
Alla stesura del testo ha collaborato il campione del mondo Kílian Jornet. Read more »
Ho iniziato camminando quattro anni fa e pesavo 85 kg. Ogni giorno camminavo, e ogni giorno un po’ di più e in quel percorso giornaliero c’era tanta gente come me, e tanta che correva.
Poi, con il passare del tempo quel passetto diventa più veloce e con lui migliora la respirazione, finché mi ritrovai alla mia prima gara, non competitiva di 5 chilometri e 17 kg in meno dopo solo 6 mesi…
Ero così entusiasta ed uscivo a correre anche due volte al giorno. Read more »