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Monthly Archive for: "Aprile, 2020"
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Come ormai è palese, si rientrerà in classe a settembre . Con qualche interrogativo che si scioglierà soltanto al caldo dell’estate ( doppi turni ? Lezioni più brevi per piccoli gruppi ? Il ritorno parziale della dad? ) e che assai probabilmente vedrà realizzarsi soluzioni molto differenziate da regione a regione , ma persino da istituto a istituto, a seconda della capienza delle aule e di molteplici fattori .
C’è un gruppo di amici che nel 2017 ha fondato l’associazione dilettantistica Team Panda
Una squadra di triathlon dove l’aspetto sportivo si affianca ad una vocazione sociale e educativa, in base alla quale una delle finalità rimane quella di diffondere la pratica di questo bellissimo sport.
Il triathlon è un’attività sportiva di squadra che offre il radicamento di motivazioni e valori anche nella vita di tutti i giorni.
“Così, l’attività sportiva è vissuta, dagli associati, non solo come occasione per instaurare nuove amicizie e come impegno fisico, ma anche come tensione morale, mentre sforzo per raggiungere il traguardo non rappresenta l’obiettivo di una gara, ma un ideale di vita da perseguire, come è necessario in questo sport veramente completo, attraverso una vita sana e la perseveranza nel quotidiano impegno.”
Le parole sono di Stefano La Cara, vero motore del gruppo.
Stefano è coordinatore FITRI Triathlon (III Livello), Tecnico Fitri dal 2014.
“Daje Panda!” Così la gente lo riconosce ed lo incita lungo le strade delle tante gare a cui ha preso parte negli anni.
Lo abbiamo raggiunto per parlarci di allenamenti, e di come si può iniziare a praticare il triathlon.
Nel frattempo il Team Panda ha dato vita, in queste settimane di isolamento al Panda Race.
Una gara, meetups, su piattaforma Zwift. Un prodotto che sembra essere la nuova droga dei ciclisti e triatleti e Stefano ha prodotto sul suo blog, una piccola guida in più puntate, sempre più specifica.
Panda Race è una simulazione di gara utile per non perdere il brivido della competizione durante le giornate chiusi in casa, fare gruppo ed essere stimolo per allenarsi. Aperto a tutti e ad oggi sono arrivati con successo alla 4° tappa, rilanciando anche una versione crono a squadre.
Stefano perché iniziare a fare triathlon?
Purtroppo ormai si fanno troppe chiacchiere e pochi fatti… perché iniziare? Perché ti va! Non cercate di convincere qualcuno a fare triathlon, se invece trovate in qualcuno un ‘interesse, allora dedicategli tutte le vostre attenzioni!
Come si inizia e con chi?
Si inizia esclusivamente con le cose necessarie. Comprate una bici, un paio di scarpe per correre ed un abbonamento in piscina. Tutto il resto, almeno all’inizio, è superfluo. E potete fare tutto da soli, risparmiate soldi finché potete, che con il triathlon ne butterete a palate.
Quali sono le difficoltà che tutti incontrano?
La difficoltà reale, per chi comincia, è avere una gran confusione in testa. La soluzione è pensare ad organizzare e pianificare ogni singolo sport. Mettere tutto insieme verrà naturale dopo.
Quanto tempo ci vuole per diventare un “triatleta”?
Più o meno da un’ora ad un’ora e mezza: il tempo che si impiega a completare la prima gara.
Dove svolgere le diverse discipline?
Dove state più comodi. Il segreto per fare al meglio il triathlon per un amatore è quello di gestire le cose il più semplicemente possibile.
Dove trovare la prima bici e come sceglierla?
Dipende dal livello di ciclista e dalla disponibilità economica. Se siete Peter Sagan probabilmente arriverete primi nella frazione ciclistica anche se state in sella ad una Graziella.
Come superare la paura dell’acqua?
Nello stesso modo in cui si migliora nel nuoto. Entrando in acqua e nuotando il più possibile.
Il triathlon spaventa perché è uno sport in più elementi. Quelli che fanno triathlon credi che siano tutti belli, magri e muscolosi ed esperti più di te, sanno già dove mettere ogni cosa e sono capaci di fare tutto.
Ma a volte serve il consiglio giusto e gente come Stefano, con il suo stile inimitabile, atleta di livello che in gara non molla mai e sa il fatto suo come Coach e per le tante gare a cui ha preso parte e recensisce sul suo blog, tra i più letti dagli appassionati della triplice non solo.
“Daje Panda” a tutti i Panda e ai loro amici
Egregio Segretario,
In un momento così complicato abbiamo bisogno di piccoli gesti e idee che possano apportare ad un miglioramento della vita di molti. Read more »
Questa storia parte da molto lontano e vorrei fosse finita con le braccia al cielo sotto l’arco dell’arrivo della Maratona di Roma ai Fori Imperiali, ma purtroppo il finale è soltanto rimandato al prossimo anno. Read more »
Ci sono persone che grazie all’impulso di un’ansia creativa riescono a costruire le cose belle della vita.
Essere in grado di controllare una spinta che ti sveglia alle 5 di mattina per lavorare, correre, progettare idee, in questo particolare momento storico colmo di incertezze, non è cosa da poco. Read more »
“I’m Captain Tom Moore, war veteran, 99 years of age (soon to be 100) and I’m walking for the NHS to raise money for our heroes.”
“Sono il capitano Tom Moore, veterano di guerra, 99 anni (che presto avrà 100 anni) e sto camminando per il SSN per raccogliere fondi per i nostri eroi.”
Londra, inizia così la corsa di un ex capitano di 99 anni Tom Moore un nonnino inglese veterano di guerra che vive a Marston Moreteyne un paesino a 60 km a nord di Londra, compierà 100 anni il 30 aprile. Read more »
Le coincidenze esplodono all’improvviso. Gli occhi arrivano prima del resto. A volte si incrociano, a volte si perdono. Cristiano, Irene e Georgia Joanna sembrano giocare a nascondino.
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Faber Cucchetti è un professionista che ha passato sulla cresta dell’onda 4 decenni di musica dance Italiana. Tra gli anni 80-90 è tra i più famosi Deejay disco-radio-televisivo. Con il tempo si appassiona di fotografia, natura, sport e grafica. Read more »
Per tutti gli amici runner che non hanno paura e che torneranno a correre più gioiosi di prima, per dire al mondo che non c’è niente di più importante dello stare insieme.
Chi corre non ha paura.
Non teme il freddo, il buio, la nebbia.
Non teme la barriera, l’arresto, l’attesa.
Non paventa la strada, il bosco, la pista
Chi corre non ha paura.
Non teme la fatica, la sconfitta, la solitudine. Non teme l’avversario, la sfida, l’imprevisto. Non avversa alcuno perché nessuno teme,
e nulla lo spaventa.
Chi corre non ha paura.
Non teme gli spettri, i vampiri, gli spauracchi. Non teme il silenzio, l’oscuro, il nascosto, non paventa la vecchiaia né la giovinezza, né la morte e nemmeno la vita.
Chi corre non ha paura.
Non teme i gemiti, gli applausi il traguardo.
Non teme la vittoria, la gloria, la gioia, né la medaglia conquistata, oltre l’ambita distanza regina.
E in questo tempo impigliato, eccolo, messaggero di speranza,
portatore di rinascita, vincitore di un benessere recato dalle gambe che domani correranno, con il coraggio di chi non ha paura, di nuovo,
libere.
Chiara Agata Scardaci
Tutti gli articoli di Chiara Agata Marcella Scardaci, in arte Chiara Agata Scardaci, concessi in licenza gratuita per la pubblicazione e la conseguente divulgazione sul sito www.storiecorrenti.com, sono protette dal diritto d´autore nonché dal diritto di proprietà intellettuale. E’ quindi assolutamente vietato pubblicare, copiare, appropriarsi, ridistribuire, riprodurre qualsiasi frase, contenuto o immagine concernente gli articoli, perché frutto del lavoro e dell´intelletto dell´autore stesso Chiara Agata Marcella Scardaci. É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma non autorizzata espressamente dall´autore Chiara Agata Scardaci
Per avere una visione quanto più ampia possibile di come sarà il running romano dal 4 maggio in poi, abbiamo intervistato Angelo Diario, il Presidente della Commissione Capitolina “Sport, benessere e qualità della vita”.
Un punto di vista istituzionale, auspicando un dialogo tra Amministrazione e la FIDAL in grado di porre in essere azioni concrete che diano un segnale immediato per la ripartenza in sicurezza e con impegni economici per tutto il sistema.
Presidente come sarà il running romano dal 4 maggio?
La speranza è che il running romano possa riprendere, sempre in solitaria, almeno con la libertà di correre senza limitazioni rispetto alla propria abitazione. Limitazioni sule quali, per inciso, personalmente sono sempre stato contrario: costringere chi fa jogging a non allontanarsi da casa significa solo aumentare il rischio di assembramenti (penso ad esempio ai condomini molto numerosi).
E’ stato avviato un lavoro di squadra tra Fidal e Comune per far ripartire le attività all’aperto, migliorare la fruibilità degli impianti in sicurezza e senza ulteriori spese per gli atleti?
È auspicabile e, di fatto, è quello che sta accadendo. Il dialogo tra l’Amministrazione Locale e il Comitato Regionale della Federazione non si è mai interrotto. Fidal Lazio, infatti, oltre ad occuparsi delle corse, gestisce tre impianti sportivi comunali, che sono un punto di riferimento importante per migliaia di atleti amatoriali e non. Nella prima fase della ripartenza la gestione degli spazi sarà fondamentale, con accessi limitati – per fasce orarie – e una riapertura progressiva (che inizialmente non riguarderà gli spogliatoi, che resteranno chiusi).
Quando sarà pensabile di indossare di nuovo un pettorale?
Penso che un ritorno alle competizioni su strada potrebbe avvenire in tempi relativamente brevi (la Federazione ha già avanzato delle proposte al riguardo) ma non saranno le stesse gare di prima. Le grandi manifestazioni podistiche da migliaia di partecipanti al momento non sono immaginabili. Dovremo studiare formule nuove, in scala fortemente ridotta, con partenze a onde costituite da pochi atleti (al limite da un solo atleta): una sorta di gara a cronometro.
Cosa sta facendo il Comune per mettere in sicurezza zone dedite al running? Roma Capitale farà controlli sulle aree dedicate ai runners ?
Il Comune ha monitorato tutte le aree pubbliche potenzialmente dedicate ai runners, come ad esempio le piste ciclabili o i parchi. Durante il lockdown questo si è tradotto, in sostanza, nella loro chiusura. In vista della “Fase 2” il Comune sta studiando delle riaperture progressive. Penso in particolare ai parchi, che dovranno necessariamente essere controllati poiché è facile immaginare che, dopo due mesi passati chiusi in casa, i romani che vorranno tornare a immergersi nelle aree verdi della città saranno tanti.
Uno sgravio fiscale per gli organizzatori, la riduzione spese per la polizia locale e altre incombenze potranno agevolare la ripartenza?
Gli aiuti di tipo economico di certo non fanno male e lo sgravio delle spese per i servizi offerti dalla polizia locale, problema emerso già prima dell’emergenza, contribuirebbe al rilancio dell’organizzazione di eventi sportivi su strada. L’ostacolo vero, però, è l’incertezza sui tempi che saranno necessari per poter consentire nuovamente lo svolgimento in sicurezza dei grandi eventi podistici. La verità è che ad oggi nessuno può dire quando torneremo a vedere le immagini delle gare con centinaia o migliaia di runners pronti a scattare al momento dello sparo.
Il Comune di Roma pensa a un sostegno economico alle società che svolgono attività sui campi e non hanno più le entrate come organizzatori visto che si rischia di non avere gare almeno fino al 2021?
Purtroppo il Comune di Roma non può permettersi di pensare a un sostegno economico di questo tipo. Le società sono state travolte da una crisi inimmaginabile e senza precedenti, che ha colpito tutto e tutti, compresi gli stessi Comuni. Uso il plurale, perché questa è una condizione che accomuna tutte le Amministrazioni Locali: la totalità dei Comuni ha visto azzerarsi una parte consistente delle proprie entrate previste in bilancio (per Roma Capitale le mancate entrate da tassa di soggiorno, da occupazione di suolo pubblico, ecc. hanno originato un “buco” stimato in 700 milioni di euro); d’altra parte, tutti i Comuni sono soggetti al pareggio di bilancio. Gli aiuti economici alle società saranno soltanto quelli previsti nei decreti governativi, come ad esempio i 600 euro al mese per i collaboratori sportivi previsti nel “Cura Italia”.
E’ auspicabile, dal lato degli organizzatori, una semplificazione dei permessi per le gare, nella fase in cui ripartirà il movimento podistico in città?
Sì, decisamente. Siamo consapevoli, infatti, del fatto che negli ultimi due anni sono sensibilmente aumentate le incombenze richieste agli organizzatori, di cui le spese per i vigili alle quali accennava una precedente domanda sono solo l’ultima in ordine di tempo (e la più consistente dal punto di vista economico). In particolare penso al piano per la sicurezza, ai vigili del fuoco, alle persone impegnate per la protezione civile: tutte richieste necessarie al fine del rilascio dei permessi che hanno aumentato gli aggravi per gli organizzatori e renderanno molto probabilmente non sostenibile una ripartenza, se non verranno profondamente riviste. Insieme all’Assessore Frongia e alla Sindaca Raggi ci siamo già rivolti in passato all’Anci e al Governo per chiedere un ripensamento di queste misure (ricordo, infatti, che questi sono “appesantimenti” burocratici che derivano da norme nazionali, i Comuni sono obbligati ad applicarle).
L’impegno per la sicurezza davanti all’emergenza potrebbe diventare una occasione di riscatto per la città e il mondo running coinvolto? Così ad esempio il comune penserà a attivare/riattivare alcuni servizi/attrezzature per le aree di running su strada? Come rimettere gli attrezzi al biscotto di via delle Terme di Caracalla, riaprire i bagni lì chiusi da tanto tempo, così come a Villa Pamphili con doccia, attrezzare zone nuove su strada con delimitazioni spartitraffico, aprirne di nuove per gli allenamenti-
L’impegno per la sicurezza potrebbe diventare una occasione per conquistare nuovi spazi dedicati al running, non tanto in termini di attivazione/riattivazione di servizi e attrezzature dedicate, quanto piuttosto in termini di nuove disponibilità, anche se non come risultato di misure pensate direttamente per la corsa.
Ad esempio, nei prossimi mesi dovranno essere apportate importanti modifiche al modo di spostarsi in città: in molti Comuni sono allo studio interventi finalizzati alla realizzazione di nuove piste ciclabili, oppure si pensa a corsie riservate a bici e monopattini.
Tutti questi spazi saranno a disposizione anche per chi si sposta a piedi, per ragioni lavorative e/o altre incombenze, ma anche semplicemente per la voglia di fare attività motoria.
Tra le tante incertezze che caratterizzano il prossimo futuro, di una cosa sono certo: correre in libertà sarà una delle prime riconquiste alle quali andremo incontro.
Marco Raffaelli