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Monthly Archive for: "Febbraio, 2020"
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I dubbi e le tensioni che portano a scoprirsi. A Milano in un palazzo, a Sanremo nel backstage del festival. Essere interi, finalmente. Read more »
“Lo so che li hai visti tutti, non è vero?”
Mi dice la coach mentre tento di recuperare il respiro tra la prima delle 20 ripetute da 400 metri che mi impegnano in questo allenamento… infinite, impossibili… Read more »
In Italia, come in tutto il mondo occidentale, si tende ad essere sempre più attenti alla qualità della vita. Da qui la necessità di studiare nuove specie “umane”, con l’aiuto della ricerca. Read more »
Tempo fa affrontavo un discorso sull’importanza che ha un coach running per chi inizia a correre partendo da zero o per chi ha voglia di migliorare.
Un allenatore della corsa, che ha le giuste capacità è importante e lo ribadisco ancora ora.
Cosa deve saper fare ? Chi deve essere ? Come sceglierlo ?
A mio parere in primo luogo, un coach running, deve essere una persona preparata e con esperienza nel mondo del running, sapere indicare la strada giusta ed essere in grado di farla percorrere nella massima serenità possibile. Deve essere una persona di nostra fiducia, non è vero che più un coach ha clienti allora più è bravo, assolutamente, forse sa più vendersi rispetto agli altri, magari più preparati. Bisogna sceglierlo in base alle nostre sensazioni che viviamo a contatto con il coach stesso.
Sensazioni ? Si parlo di sensazioni.
Ma non deve essere una persona esperta e preparata, non basta ?
No non basta affatto, sicuramente una persona preparata ha un ottima base, ma non basta assolutamente.
Per me un coach deve essere quella persona che oltre ai classici protocolli di allenamento, deve saper motivare la persona che si trova davanti e non in base alle proprie gare, ai propri tempi o ai propri obiettivi, ma bensì motivarla con le qualità che la persona stessa possiede ma che magari non ha modo di vedere dentro di se.
Quand’è che noi diamo il meglio di noi stessi ? Quando sentiamo la fiducia delle persone che ci circondano, quando ci sentiamo amati e quando credono in noi. Tutto questo ci porta ad essere motivati, a dire “effettivamente ce la posso fare”.
Atteggiamenti soliti di un amico ed ecco qual’è il motivo per il quale io credo che un coach prima di essere un professionista deve essere un amico, deve essere in grado di entrare in stretta complicità, deve essere un leader, deve ottenere il risultato con le stesse fatiche dell’atleta e deve essere in grado di motivare chi ha davanti, facendo in modo di far sentire chi ha davanti un TITOLARE.
Si dice che ognuno di noi è utile ma non indispensabile! A mio parere non c’è frase più insignificante sopratutto in questo ambito, ognuno di voi è indispensabile per il prossimo e viceversa, perchè solo con il continuo confronto e con le continue percezioni si migliora ed è lo stesso nella corsa.
Sopratutto in un rapporto come il coach running e l’atleta.
Quindi obiettivi comuni ? Si esattamente obiettivi comuni ed è per questo che un coach running deve essere un amico, perchè la strada la si percorre insieme.
Dico questo perchè spesso e volentieri vedo persone che cercano il coach running più famoso e di conseguenza quest’ultimo da più importanza all’atleta che compete per gare importanti tralasciando la persona semplice, amatoriale, che ama correre senza nessuno scopo di vittoria se non il proprio benessere. Io lo trovo sbagliato, ognuno ha i suoi tempi, le sue caratteristiche e siamo tutti importanti allo stesso modo ed è questa la mentalità giusta che deve avere un coach running.
Allenatevi e fatevi allenare da chi realmente crede in voi anche nei momenti difficili, perchè sarà lui che ve li farà vivere con immensa semplicità e felicità.
Un abbraccio
Pietro Renzi
Il motore passo-passo è una macchina umana composta da almeno due runner sincroni in corsa continua.
Il motore passo-passo può suddividere la propria azione in un grande numero di passi.
La sua posizione è controllata accuratamente ed è considerata la scelta ideale per tutte quelle situazioni che richiedono precisione nello spostamento e nella velocità, quali la maratona e le sue derivazioni su distanze minori o maggiori.
Queste sono le caratteristiche tecniche del motore passo-passo. Una artificio umano capace, in molti casi, di sviluppare una forza superiore a quella che produrrebbe il singolo atleta.
A quanti di noi, almeno una volta nella vita, è successo di correre una gara insieme a un amico e affrontarla come se fossimo un motore sincrono passo – passo?
Dallo start alla linea di arrivo abbiamo condiviso, metro dopo metro, la strategia di gara stabilita a tavolino.
Una scelta che ci ha fatto raggiungere prestazioni che altrimenti non avremmo ottenuto da soli.
Da Eliud Kipchoge e i suoi pace maker stellari e perfetti fino alle nostre domeniche in giro per le gare nel mondo.
Da un lungo mare a sostenere un passo che fa da sincro ideale, fino alla ripetuta in pista non è facile seguirlo, non per la fatica ma per la mancanza di affinità.
Nelle condizioni ideali avviene un duplicato di se stessi, puoi sentirti due volte forte.
Ogni passo è calibrato e sostenuto reciprocamente.
Senti la respirazione che si appaia e suona una musica perfetta, i passi si uniscono in un solo canto, leggeri e pesanti ma tutti scritti sullo stesso pentagramma. Una successione di suoni ognuno con il proprio ritmo genera una frequenza che sostiene l’onda che ti porta avanti.
Diventi nel contempo ritmo e benzina di muscoli che spingono su pistoni idali che trasmettono la coppia ai piedi che come dei pneumatici girano senza sosta a un ritmo sequenziale ideale.
La cosa bella è che mentre sta accadendo non lo percepisci.
Solo uno sguardo esterno lo può ammirare.
Tu sarai consapevole di cosa è accaduto dalle foto che vederai dopo il traguardo.
Non resta che correre e raggiungerlo con il tuo motore passo – passo, sempre con chi vorrai.
Buon passo amici
Marco
Correre non è un dovere e non voler correre è un diritto sacro santo.
L’ostinazione e la tenacia di un uomo è espressa in tantissime forme. La corsa è una di queste ma non è la sola moneta di scambio atta a misurarne la sua volontà. Read more »
Questa volta mi hai accolta col sole. Questa volta non sono arrabbiata per la neve sul mare. Hai accolto la mia preghiera e come una madre mi hai cullata con il tepore della tua brezza. Napoli. Read more »
Il Running Camp è una proposta di vacanza che viene prevista in un contesto naturalistico con scorci mozzafiato, natura selvaggia e incontaminata, scenari emozionanti, prevede spazi per la corsa e di tutto ciò che lo riguarda, trascorrendo insieme una piacevole vacanza, accompagnati da esperti del settore. Read more »
Queste sono le facce di chi ha corso senza pensieri, senza paura e senza sentire la paura di chi non ha motivo di averne.
Ce la siamo goduta come volevamo questa Napoli City Half Marathon. Read more »
Nella settima puntata i pensieri di Victoria e subito dopo i dubbi di Georgia Joanna. Due donne e la loro poetica del ripensamento. La paura e il desiderio che fanno a pugni, l’ambizione, la verità, la coerenza, la passione. Roba da 4 soldi, proprio… Read more »