Io odio le tabelle

Da quanto tempo non appendevi una tabella di preparazione sul frigorifero di casa? Non ti sono mai piaciute, quando le hai usate hanno fatto il loro dovere, ecco appunto il “dovere”.

Per te che la corsa è solo piacere proprio non ti ci ritrovi dentro quelle celle di Excel.

Sei sempre stato un anarchico nel running. Negli anni hai imparato a conoscere i tuoi limiti e a rispettarli anche facendo dei casini inenarrabili, ma sei così no? Un misto di libertà e inventiva, il risultato finale è che se c’è bisogno ci sei sempre.  Le 10 settimane che spiccano in cucina non saranno mai così rigide, farai molto di quanto riportato, anzi sono certo che farai meglio, perché più passerà il tempo e meno tempo ci vorrà per coprire le distanze che lei ti richiede.

Il rischio è quello di arrivare cotto alla gara, con la testa altrove e le gambe ferme davanti alla tabella.

Essere quantitativi nell’approccio alla corsa, se non ti senti sfranto sai di non aver fatto tanto. Per questo ancora non ti sai dosare, ma poco importa, dopo 15 anni di corse sei passato a fare tre sport in uno, così di tempo per spremerti ne avrai finché potrai.

Adesso ti sei messo in testa quella gara assurda, un percorso impossibile, un tarlo che ti farà dire sempre, a chi ti chiederà che bisogno c’è “…perché c’è”.

Ti era piaciuto il pensiero di Mellory vero? Allora non distratti in quanto sai che prima di salire sulla montagna più alta devi passare attraverso le colline che la circondano, ogni passo che farai ti porterà in cima.

Ma prima di allora servirà una buona dose di equilibrio per non rotolare giù e tu non sei mai stato un funambolo.

Adesso studia bene la tabella, pensaci al mattino con il caffè caldo e la notte quando non potrai dormire perché con la testa sarai già su quella nave in mezzo al mare e con le mani nelle acque gelide.

Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso